Il Bonus verde per la sistemazione di giardini e aree verdi è stato prorogato fino al 2024. La legge di bilancio 2022, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2021 (n. 234), prevede infatti, all’articolo 1, comma 38, la proroga senza variazioni della suddetta agevolazione fiscale, introdotta dall’Agenzia delle entrate a partire dal 2018 (articolo 1, comma 12, della legge 27 dicembre 2017, n. 205), con validità per gli anni 2022, 2023 e 2024 compreso.

Come richiedere, ottenere e usufruire del Bonus verde? Cosa comprende e quali spese rientrano nella detrazione? Sono comprese le potature ordinarie e straordinarie degli alberi? E il prato sintetico? È possibile pagare solo tramite bonifico o possono essere utilizzati anche altri metodi di pagamento tracciabili?

Per rispondere a queste e altre domande, ecco la guida completa sul Bonus verde 2022!

Cos’è il Bonus verde e chi ne ha diritto

Il Bonus verde, talvolta noto anche come bonus giardini, è un’agevolazione che prevede una detrazione fiscale dall’imposta lorda sui redditi (IRPEF) pari al 36% su un ammontare complessivo massimo di 5.000 euro (IVA compresa) per ogni unità immobiliare ad uso abitativo.

L’ammontare totale può derivare da una o più spese sostenute durante l’intero arco dell’anno per:

  • sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti e unità immobiliari;
  • pertinenze o recinzioni;
  • impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi;
  • realizzazione di coperture a verde e giardini pensili.

Tale detrazione fiscale (che, a conti fatti, può arrivare a un valore massimo di 1.800 euro) verrà poi ripartita, a partire dall’anno successivo rispetto a quello in cui sono stati svolti i lavori, in dieci quote annuali di pari importo.

Il Bonus verde comprende tutte le spese effettuate tra il 1 gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022, e si rivolge ad abitazioni singole e condomini.

Nel caso di questi ultimi, l’importo massimo di spesa si riferisce a ogni singola unità immobiliare: il tetto massimo può così crescere enormemente in funzione del numero di appartamenti che fanno parte dello stabile, dando spazio anche a lavori e interventi di una certa importanza (a titolo di esempio, in un condiminio di dieci unità l’importo massimo di spesa totale per la parte comune diventa di 50.000 euro).
Inoltre, nel caso di abitazione condominale che effettua sistemazioni a verde sia su parte privata che su parte condominiale, l’importo massimo agevolabile si raddoppia (5.000 euro per la parte privata e 5.000 per la parte comune), salendo a 10.000 euro (IVA inclusa).

Nel caso invece di immobili adibiti ad uso promiscuo (abitazioni utilizzate anche per lo svolgimento di un’attività lavorativa o commerciale, o viceversa) e immobili oggetto di vincolo di interesse culturale, la detrazione è ridotta del 50% (detrazione fiscale pari al 18%), pur mantendendo invariata la spesa massima di 5.000 euro.

Per tutti gli immobili aventi una destinazione diversa da quella abitativa o promiscua (come negozi o uffici), non è prevista invece alcuna detrazione fiscale.

Può beneficiare del Bonus verde la persona fisica che possiede o detiene, sulla base di titolo idoneo, l’immobile oggetto degli interventi: proprietario, nudo proprietario, titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile (ad esempio, usufruttuario), locatario (affittuario) e comodatario.
È bene sottolineare anche che l’agevolazione non è rivolta “alla persona”, ma “alla proprietà”, con la conseguenza che il proprietario di più unità immobiliari possa quindi essere agevolato dell’importo massimo per ciascuna singola proprietà (5.000 euro per ogni immobile che possiede).

Bonus verde 2022

Gli obiettivi del Bonus verde

Per comprendere meglio quali interventi rientrano nel Bonus verde 2022, può essere utile analizzare gli obiettivi e le motivazioni principali che ne hanno portato all’istituzione:

  • promuovere e incrementare la superficie verde delle città e dei comuni italiani, vista la sempre più evidente correlazione tra natura e benessere delle persone, della società e dell’ambiente, e in funzione delle recenti analisi costi/benefici che hanno riconosciuto le spese per il verde urbano come vero e proprio “investimento”, anche dal punto di vista economico;
  • contrastare il lavoro nero, vera e propria piaga del settore, enormemente dannoso per la comunità e lo stato;
  • disincentivare i lavori svolti in economia (ossia dal proprietario stesso o da personale non qualificato), spesso causa di gravi danni al patrimonio verde italiano.

Come funziona e cosa comprende il Bonus verde 2022

Noti gli obiettivi sopra elencati, è facile dedurre perché le spese comprese nel bonus siano soltanto quelle sostenute per interventi in grado di riqualificare (radicale rinnovamento) o aumentare la superficie verde di un’area (sistemazione ex novo), compresi giardini pensili, terrazze e balconi.

Sono interessati interventi “diretti”, come fornitura e messa a dimora di piante e arbusti, riqualificazione di prati, recupero del verde di giardini di interesse storico, installazione o rifacimento di impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, ma anche spese “indirette”, come quelle relative alle relazioni agronomiche e alle fasi di progetto connesse all’esecuzione degli interventi sopracitati.

Non sono comprese invece le spese sostenute per lavori svolti in economia, per lavori di manutenzione ordinaria periodica non connessi a interventi modificativi o innovativi, come sfalcio dell’erba e potatura stagionale di siepi e alberi (a eccezione di quelli monumentali, che invece rientrano nell’agevolazione) e per l‘acquisto di attrezzatura specifica.

Ecco due esempi che possono aiutare a fare chiarezza:

  • qualora acquistiate delle piante in un vivaio o garden center, potrete agevolare la spesa solo nel caso in cui la loro messa a dimora sia ad opera di un giardiniere qualificato. Nel caso in cui invece decidiate di posizionarle personalmente o di affidarvi a lavoratori occasionali, la spesa non potrà essere detratta;
  • in caso di semina e messa a dimora di un prato, l’acquisto della semenza e i lavori di manodopera potranno essere interessati dal bonus solamente se effettuati da un professionista.

Ovviamente non sono comprese nemmeno operazioni come posa e gestione dei prati in erba sintetica (anche se tuttavia l’intervento, risultando leggermente borderline, potrebbe rientrare in altre agevolazioni fiscali previste dal Bonus casa).

Come usufruire del Bonus verde 2022

Per poter usufruire del Bonus verde 2022, la fattura emessa dal professionista deve riportare apposita dicitura (che citi la norma di riferimento del bonus in questione), codice fiscale del soggetto beneficiario, partita IVA e ragione sociale dell’azienda che ha eseguito i lavori e descrizione dell’intervento (in modo che la spesa sostenuta possa essere ricondotta a quelle agevolabili).

Il pagamento deve essere effettuato mediante metodo di pagamento tracciabile: assegno, carta di credito, bancomat o bonifico ordinario. In quest’ultimo caso, non è necessario il cosiddetto “bonifico parlante”, riportante il riferimento normativo nella causale (come nel caso di altri incentivi per la casa), ma è sufficiente inserire nella causale del bonifico i riferimenti alle fatture in questione, possibilmente accompagnati dalla dicitura “Bonus verde”.

La fattura, la documentazione relativa al pagamento tracciato (copia del bonifico o ricevuta del pagamento) e l’autocertificazione che attesti di non aver superato il limite massimo di spesa vanno poi conservate e presentate al momento della dichiarazione dei redditi (allegando il tutto al modello 730 per lavoratori dipendenti e pensionati o al Modello redditi PF per gli autonomi).

Come già detto, trattandosi di una detrazione fiscale applicata all’IRPEF, possono usufruirne solo le persone fisiche. Sono quindi escluse le società (che sono invece soggette a IRES).

Diversamente da alcune delle altre agevoalzioni fiscali previste dal governo per gli interventi sulla casa, per il Bonus verde non è possibile usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito.

Conclusioni

Il Bonus verde ha purtroppo subito solamente una semplice proroga senza modifiche, seguendo le linee guida già fornite dall’Agenzia delle entrate nel 2018, 2019, 2020 e 2021.

Per l’ennesimo anno consecutivo sono stati rimandati gli spiragli di miglioramento tanto auspicati dagli operatori di settore, come l’intento di aumentare l’importo massimo e la percentuale detraibile (obiettivo 50%) e di riuscire a includere nelle agevolazioni l’acquisto di macchinari e strumenti più evoluti (come i tagliaerba elettrici), incentivando così la rottamazione di quelli più obsoleti e inquinanti.

Il Bonus verde continua inoltre a risultare poco chiaro in alcuni aspetti, complice il fatto che non ci sia ancora un elenco completo e dettagliato degli interventi riconosciuti, lasciando molto (forse troppo) spazio all’interpretazione personale.
Il consiglio è quindi quello di informarsi bene prima di ogni intervento e rivolgersi a un giardiniere che sia preparato sull’argomento e che possa guidare nelle scelte.

Per approfondire ulteriormente la questione potete visitare il sito dell’Agenzia delle entrate, nell’apposita sezione riguardante le agevolazioni fiscali previste per i cittadini: troverete informazioni utili, documenti PDF (normative e prassi) e l’apposita guida sul Bonus verde.

Se l’articolo vi è piaciuto, o se avete la passione per il giardinaggio, visitate la sezione dedicata Area verde per leggere tanti altri articoli e guide!