A prescindere dal fatto che si sia d’accordo o no su quello che sarà il futuro della plastica (e molte sarebbero le cose da dire a riguardo), una cosa è certa: dal 2021 l’Unione Europea ha bandito gran parte degli oggetti monouso di plastica, e da quel momento esatto i singoli stati hanno avuto due anni di tempo per recepire la direttiva nei rispettivi ordinamenti.
Alcune multinazionali della ristorazione si sono adeguate introducendo prodotti “usa e getta” realizzati con materiali più sostenibili e, nel caso degli accessori non indispensabili, rimuovendoli definitivamente dal corredo fornito ai propri clienti.
Volenti o nolenti, è quindi chiaro che siamo obbligati a trovare valide alternative alla plastica: ecco cosa sono le cannucce di pasta biodegradabili e perché possono rappresentare una svolta per il futuro!
Da dove nasce l’idea della cannuccia di pasta
L’idea nasce con l’intento di fornire una valida alternativa alle cannucce di plastica (che, come ormai tutti sappiamo, a causa di scorretti comportamenti e cattive abitudini in fatto di riciclo vengono disperse nell’ambiente, generando enormi problemi all’ecosistema marino e terrestre). Nonostante il mercato proponesse già diverse soluzioni, come le cannucce metalliche riutilizzabili o quelle monouso di carta (biodegradabili ma non necessariamente ecosostenibili), l’esperienza d’uso rimaneva ancora troppo lontana da quella percepita con le cannucce tradizionali, evidenziando (specialmente agli occhi dei ristoratori, che utilizzano decine se non centinaia di cannucce ogni giorno) tutti i limiti di un prodotto che non poteva funzionare.
Costi di acquisto e gestione troppo elevati per le cannucce di metallo e prestazioni insoddisfacenti per quelle di carta frenavano ancora troppo gli acquirenti, inducendoli a continuare a preferire la plastica.
Spinto dal desiderio di un futuro sostenibile e “plastic free”, e ispirato dall’intuizione di alcuni bartender che hanno iniziato a utilizzare nei propri locali gli ziti, una tipica pasta della tradizione culinaria del Sud Italia dalle fattezze molto simili a quelle di una cannuccia, nel 2018 Francesco Fattore (fondatore di “Cannuccia di Pasta”) decide di studiare un nuovo prodotto da lanciare sul mercato.

Francesco Fattore, fondatore di “Cannuccia di Pasta”
L’intento era quello di adattare i processi produttivi per creare un oggetto che nascesse come vera e propria cannuccia, e non fosse quindi semplicemente pasta da cucina utilizzata per uno scopo diverso rispetto a quello per cui era stata creata.
Questo obiettivo ha portato all’adozione alcune particolari tecnologie produttive, tra le quali quella del taglio LASER, che garantisce l’ottenimento di estremità nette, lisce, e prive di crepe o spaccature che potrebbero rappresentare un pericolo per le labbra dell’utilizzatore.
Il lancio di “Cannuccia di Pasta”
Dopo alcuni mesi di test e perfezionamenti, a inizio 2019 fa il suo ingresso sul mercato “Cannuccia di Pasta”, la prima cannuccia di pasta 100% biodegrabile nata con un solo scopo: fornire una valida alternativa alla plastica monouso che sia biodegradabile, ecosostenibile e utile alla natura (dal momento che, anche se dispersa nell’ambiente, potrebbe diventare fonte di cibo per animali e pesci ancora prima di degradarsi).
L’entusiasmo di clienti e ristoratori è stato da subito considerevole, soprattutto per per quanto riguarda il punto di vista pratico, dal momento che queste cannucce hanno dimostrato di poter resistere a quasi due ore di immersione (a differenza delle concorrenti di carta, che generalmente sopportano soltanto pochi minuti di utilizzo).
Anche l’aspetto scenico è stato molto apprezzato, non solo per quanto riguarda l’originale impatto visivo nei cocktail, ma anche per la possibilità di personalizzazione dell’imballaggio, che permette a ristoratori e aziende di scegliere grafiche e loghi dedicati.
Grazie a questi risultati le richieste non si sono fatte attendere, e le cannucce di pasta hanno iniziato a raggiungere tutta Italia e non solo (Polonia, Belgio, Svezia e Hong Kong tra le varie nazioni estere servite).
Gli obiettivi di “Cannuccia di Pasta”
Lo scopo principale di “Cannuccia di Pasta” rimane quello di rendere il prodotto competitivo e abbattere il costo unitario per cannuccia (mantenendo ovviamente invariata la sua funzionalità), perché purtroppo, nonostante la sempre più crescente sensibilità da parte della popolazione verso i problemi ambientali, il prezzo del prodotto rimane ancora tra i principali parametri di scelta presi in considerazione dagli acquirenti.
Proprio per questo l’azienda ha iniziato a proporre diversi formati (oltre a quello classico da 25 cm), tra cui quelli da 13 cm (per i cocktail a bicchiere basso) e da 20 cm. Quest’ultimo formato infatti, oltre a portare la cannuccia a una misura convenzionale agli standard tipici utilizzati dai bartender, permette di ridurne il peso e, dal momento che il costo del grano è definito al kg, abbassare il prezzo unitario per cannuccia del 20%.
Ci sono però anche altri progetti futuri, tra cui la realizzazione di particolari forme e curvature che facilitino l’utilizzo delle cannucce di pasta anche da parte delle persone diversamente abili (forse le uniche che davvero non possono fare a meno di un accessorio da molti ritenuto superfluo) e la predisposizione di confezionamenti singoli (monocannuccia) da destinare alle catene di fast food.
Insomma, il progetto “Cannuccia di Pasta” è in continuo divenire, e i suoi ideatori stanno lavorando sodo per non lasciare più alcun dubbio su quale sia la cannuccia da scegliere (anche grazie ad alcune collaborazioni, come quella con la campagna di marketing sociale “Butta la plastica“, a cura di alcune studentesse dell’Università di Bologna).
Se siete curiosi di approfondire l’argomento, visitate il sito ufficiale www.misterstraw.it.
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