Come abbiamo visto nell’articolo dedicato (se non l’avete ancora letto, lo trovate qui), il pH del terreno è un parametro molto importante per lo sviluppo di ogni tipo di vegetazione, compreso il giardino di casa.
Monitorarlo regolarmente è un’ottima abitudine, dal momento che potrebbe variare in funzione di alcuni aspetti comuni quali irrigazioni e concimazioni.
Ecco una guida che descrive le principali tecniche utilizzate per misurare facilmente e autonomamente il pH del terreno!
Misurare il pH con le cartine tornasole
Il primo metodo prevede l’utilizzo delle cartine tornasole, speciali strisce di carta che, una volta immerse, sono in grado di cambiare il proprio colore in funzione del pH della soluzione.
Questa tecnica è la meno costosa, dato che con una confezione si possono effettuare tantissime misurazioni. Le trovate in farmacia, oppure potete acquistarle facilmente qui, su Amazon.
L’utilizzo di questo metodo prevede la preparazione del campione. Ecco come procedere:
- prelevare un campione di terra dal giardino, ad una profondità di 10-20 cm (i primi cm di terra non vanno bene perché risentono troppo dell’influenza dell’ambiente esterno), in un punto che non sia stato concimato o lavorato da poco. Eliminare sassi e radici e sminuzzarlo il più possibile;
- inserire il campione in un contenitore di vetro con tappo e aggiungere acqua distillata in quantità doppia/tripla rispetto a quella della terra (più precisamente, la proporzione in peso della soluzione creata deve essere di 1 a 2,5, cioè 1 g di terriccio ogni 2,5 g/2,5 mL di acqua);
- mescolare e agitare la soluzione fino all’ottenimento di un composto omogeneo, e successivamente attendere che il terriccio si depositi sul fondo;
- dopo qualche ora, trovandosi di fronte ad una soluzione eterogenea composta da due fasi (una liquida quasi trasparente e una solida), immergere un pezzetto di cartina tornasole nella soluzione e aspettare che questa viri di colore;
- confrontare visivamente il colore ottenuto con quelli riportati sulla scala solitamente presente sulla confezione delle cartine tornasole, e leggere il valore di pH corrispondente.
Attenzione: utilizzate solo acqua distillata, perché caratterizzata da pH 7 (quindi neutro); l’acqua del rubinetto o della bottiglia, invece, non è necessariamente caratterizzata da valori neutri, e andrebbe quindi a modificare il pH della soluzione finale, inficiando la misurazione.
Misurare il pH con il pHmetro
Un altro metodo prevede l’utilizzo dei cosiddetti pHmetri da terreno, strumenti in grado di eseguire la misurazione direttamente “in loco” mediante degli elettrodi che una volta posizionati effettuano la rilevazione sulla base della carica elettrica degli ioni presenti nel substrato.
Ne esistono di diversi tipi, digitali o analagoci, e in alcuni casi sono dotati anche di funzioni aggiuntive (come la misurazione dell’umidità del substrato).

Misurazione con pHmetro direttamente nel terreno (valore rilevato 6,5 circa)
Questa tecnica è assolutamente la più rapida, dal momento che non richiede la preparazione di alcun campione. Rende però necessaria un piccola spesa iniziale di qualche decina di euro per l’acquisto dello strumento (qui potete vedere i diversi modelli in vendita su Amazon).
Per effettuare la misurazione basta infilare gli elettrodi sonda nel giardino (ad una profondità di almeno 10 cm), aspettare qualche secondo affinché la lancetta o il quadrante si stabilizzino, ed ecco fatto!
Misurare il pH con i kit reagenti
Sul mercato sono presenti anche dei kit monouso dotati di provetta e reagenti, come questo. A seconda della tipologia del kit si deve preparare il campione (seguendo le istruzioni del produttore) e, una volta aggiunto il reagente nella provetta, attendere il cambiamento di colore in modo tale da poterlo confrontare con quelli della scala fornita.
Conclusioni
Come abbiamo visto le soluzioni per misurare autonomamente il pH del proprio giardino sono diverse, senza che sia necessario ricorrere a costose analisi di laboratorio (più indicate per scopi professionali).
I valori rilevati non saranno sicuramente altrettanto precisi, ma come già detto lo scopo è solamente quello di ottenere un valore indicativo per poter monitorare e controllare regolarmente che il pH si mantenga all’interno del range ottimale (per un giardino di casa solitamente tra 6 e 7,5).
Qualsiasi sia il metodo utilizzato, non limitatevi ad una sola misurazione, ma prelevate più campioni in diversi punti del prato, così da aumentare la significatività del risultato e verificare che non ci siano zone critiche con valori discostanti.
Se l’articolo vi è piaciuto, o se avete la passione per il giardinaggio, visitate la sezione dedicata Area verde, all’interno della quale troverete tanti altri articoli e guide!
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