Essendo originaria delle regioni equatoriali e tropicali, la Moringa non è in grado di sopportare autonomamente i freddi inverni italiani, specialmente se si escludono quelli più temperati delle regioni meridionali.
Non disperate però, è possibile farle superare anche gli inverni più rigidi seguendo qualche semplice accorgimento… vediamo quali sono!
Il clima ideale per la Moringa
Il clima ideale per la Moringa non prevede temperature minime inferiori ai 10°C, anche se la pianta può sopportare valori leggermente più bassi. Le gelate (anche se solo notturne), rischiano invece di essere letali: in alcuni casi, dopo la morte del fusto, le radici potrebbero conservarsi e rivegetare in primavera, ma è meglio non fare troppo affidamento su questa particolare caratteristica.
La cosa più importante e basilare è già stata detta diverse volte negli articoli sulla Moringa che potete trovare su domuseconomy, ma è sempre meglio ripeterla: le piante vanno coltivate in vaso, così che durante i mesi più freddi possano essere messe a riparo in un luogo temperato. Vi toglierete così tutta una serie di pensieri e ansie, senza dipendere dalla magnanimità dell’inverno e senza arrivare a primavera con l’incertezza di vedere spuntare i primi germogli.
Dove riparare le piante di Moringa
Pur spostando i vasi in punti riparati, le piante andranno in riposo vegetativo, facendo da prima ingiallire le foglie e poi perdendole; i rami più teneri seccheranno e si distaccheranno dal fusto, lasciando solamente il tronco principale.
Proprio per questo, la rimessa invernale può essere fatta anche in una zona poco luminosa, come una cantina. Evitate locali riscaldati, perché il clima troppo secco potrebbe nuocere alle piante (specialmente se non sono abituate a stare in luogo chiuso).
Una serra potrebbe andare bene, ma sarebbe un po’ sprecata dal momento che, essendo in dormienza, la pianta se ne farebbe poco dei raggi solari… lasciate posto a piante che abbiano realmente bisogno di luce e temperature elevate.
Il luogo ideale potrebbe quindi essere in una cantina o in un garage, non riscaldato ma comunque più caldo e protetto rispetto all’ambiente esterno, e caratterizzato da un buon ricambio d’aria. Se ne avete la possibilità, posizionate le piante in prossimità di una finestra o una bocca di lupo, in modo che ricevano lo stesso un minimo di luce.
Come preparare le piante di Moringa per l’inverno
Quando le temperature notturne inizieranno ad andare sotto i 10°C, dovrete iniziare a rincasare le piante per la notte, riportandole all’aperto soltanto durante le ore più calde e luminose del giorno.
Quando anche le temperature diurne si saranno abbassate, sarà il momento di preparare le Moringa per essere messe definitivamente a riparo. Non c’è un momento ideale preciso, seguite i segnali che vi danno le piante: solitamente, quando il clima inizia a non essere più adatto, le foglie iniziano a ingiallire, quindi prendete loro come punto di riferimento.
La pianta va potata, eliminando tutti i rami secondari ed accorciando il fusto principale ad un metro circa di altezza; nel caso abbiate problemi di spazio nel luogo che avete scelto, potete accorciarlo maggiormente (ovviamente tenendo conto anche del diametro del tronco… cercate di non esagerare!).
Nel caso in cui le foglie siano ancora in buono stato, potete effettuare prima l’ultima potatura di raccolta, ed essiccarle in modo da avere la scorta fino a primavera (qui trovate la guida su come essiccare le foglie di Moringa).

La pianta dopo l’operazione di potatura, pronta per la messa a dimora invernale
Per maggiore sicurezza potete fare anche un po’ di pacciamatura, coprendo il terriccio con uno strato che ripari ulteriormente le radici dal freddo: corteccia, fibra di cocco, lapilli, fieno, fa poca differenza, utilizzate il materiale che preferite, l’importante è che sia traspirante.
Durante l’inverno potete quasi dimenticarvi della piante, se non per qualche sporadica irrigazione, da prevedere circa una volta ogni una o due settimane (quando il terriccio risulta secco al tatto). Poca acqua che, se il subrato è drenante come dovrebbe, inizierà a uscire dai fori alla base del vaso: per scongiurare asfissie o marcescenze, scolatela subito, stando attenti a non farla ristagnare nel sottovaso.
La Moringa coltivata a terra
Nelle regioni più meridionali d’Italia, caratterizzate da inverni miti e temperature minime non troppo distanti dai 10° C, potrebbero esserci esemplari coltivati a terra (e non in vaso).
In questo caso, considerando che le temperature non saranno comunque sufficientemente elevate per garantire una produzione fogliare durante tutto l’arco dell’anno, è consigliabile lo stesso preparare la pianta per la stagione fredda, effettuando la pacciamatura del terreno e rivestendo la pianta con con uno strato protettivo (ad esempio in tessuto non tessuto).
I più apprensivi, possono addirittura rivestire l’intero fusto, avvolgendolo in un cilindro di fieno o di fibra di cocco.
Attenzione alla potatura: in climi particolarmente miti, un’operazione drastica come quella sopradescritta potrebbe indurre la produzione di nuove gemme, che rischierebbero di essere danneggiate da eventuali picchi di freddo invernali.
Per questo motivo, in questi casi è meglio posticipare la potatura a inizio primavera (anziché a inizio inverno), così da evitare di stimolare la pianta alla produzione prima dell’arrivo della bella stagione.
Se avete qualche domanda riguardo la Moringa oleifera e la sua coltivazione in Italia, commentate qui sotto o visitate qui la sezione del blog dedicata a questa pianta. Se vi è piaciuto l’articolo, vi invito a condividerlo, mettere “mi piace” e visitare il resto della sezione del blog dedicata alle piante e al giardinaggio, cliccando qui.
coltivo la moringa in veranda di casa fa molto caldo in sicilia , in un mese e cresciuta di 2metri faccendo sempre nuovi rami, ma le foglie ingialliscono e cadono, ho paura di trasferirli in giardino, cosa fare ?
Ciao Chris, la Moringa è una pianta molto vigorosa durante i mesi estivi… per contenerne la crescita puoi tranquillamente potarla (mediante potature di raccolta o cimature che ostacolino lo sviluppo in altezza).
La veranda è sicuramente un luogo vantaggioso in inverno, ma durante l’estate puoi lasciarla tranquillamente all’aperto (a meno che tu non viva ad altitudini molto elevate). Ad ogni modo, se decidi di tenerla in veranda, assicurati di garantire comunque un buon ricircolo dell’aria.
L’ingiallimento delle foglie può essere causato da molti fattori, come carenza di nutrienti (prova a fare una leggera concimazione, meglio se con un prodotto organico e bilanciato) o irrigazioni sbagliate (troppa acqua o troppo poca: va bene dire che la pianta è molto resisitente alla siccità, ma va sempre ricordato anche che, per una produzione costante di foglie, il fabbisogno idrico aumenta notevolmente, ancor di più se la coltivi in vaso e privi il fittone radicale della possibilità di cercarsi autonomamente l’acqua in profondità).
Ho appena acquistato una pianta. Vorrei tenerla in casa a fianco d3l focus beniamina, quondi a corca 20 gradi fi giorno e 9 la notte. Puó andar bene?
Grazie!
Ciao Renato, con quelle temperature non dovrebbero esserci particolari problemi per quanto riguarda la sopravvivenza della pianta (specialmente se, come mi pare di capire, è adulta e non è al suo primo inverno di vita), ma sicuramente non riuscirai a evitare che questa vada in dormienza per qualche mese. Se le foglie dovessero ingiallire e cadere, non preoccuparti e attendi con fiducia la primavera (inoltrata se vivi nel nord d’Italia).
Grazie mille per la veloce risposta. La pianta sta effettivamente perdendo le foglie. Penso che sia al suo primo inverno infatti é alta solo circa 30 cm.
Vorrei piantarla in un vaso più grande, così può radicare durante l’inverno e in primavera nel vaso definito di 40×40 cm. La inaffierò poco una volta settimana. Può Andare?
Buona giornata
I rinvasi della Moringa sono operazioni molto delicate, vista la radice fittonante che poco sopporta gli spostamenti e che non deve essere assolutamente danneggiata. Puoi tranquillamente lasciarla nel vaso attuale per tutto l’inverno, evitando così uno spostamento in più (che risulta tra l’altro inutile, considerando che la pianta va in completa dormienza e non ha quasi più bisogno nemmeno dell’acqua), per poi metterla nel vaso definitivo in primavera.
Non esagerare con le annaffiature, specialmente se vaso e substrato sono ancora gli stessi di quando l’hai comprata: non potendo conoscere la loro composizione, c’è la possibilità che siano poco drenanti, e l’inverno è una stagione ad alto rischio di ristagni idrici se si considera l’assenza di alte temperature e fogliame (fattori che aumentano notevolmente i fenomeni di evapotraspirazione in grado di asciugare il terreno).
Buongiorno, per piantarla in un vaso che altezza dovrebbe avere il vaso, grazie
Buongiorno Domenico, dipende: se ti riferisci alle fasi di semina, vanno bene anche i semplici germinatoi (che solitamente sono profondi 3-4 cm), mentre per quanto riguarda le piante mature (che hanno già qualche mese e, per mio consiglio, andrebbero messe direttamente nel vaso definitivo) più spazio c’è, meglio è, ed è preferibile usare vasi che prediligano l’altezza piuttosto che la larghezza o il diametro.
Vasi bassi non dovrebbero essere letali, ma sicuramente ostacolerebbero il corretto sviluppo della pianta: meno è lo spazio a disposizione per la radice fittonante, minori saranno vigore, dimensioni raggiungibili e resistenza alla siccità (caratteristica che risente già anche del solo fatto che la pianta sia coltivata in vaso e non in piena terra).