Da qualche anno, nel Salento, molti produttori agricoli stanno provando a destinare piccoli appezzamenti di terreno alla coltivazione della Moringa Oleifera.

Tra questi produttori, che hanno iniziato la sperimentazione come integrazione ad altre attività agricole, è nata “Moringa Salento“, la prima azienda italiana a occuparsi interamente ed esclusivamente della filiera produttiva dell'”albero della vita”.

Le serre di Moringa Salento

Come ho più volte scritto nei diversi articoli sulla coltivazione della Moringa in Italia, nonostante sia possibile riuscire ad adattare la pianta al clima della penisola, è necessario non dimenticarsi mai delle sue origini tropicali/equatoriali.

Sebbene il Salento (come il resto del sud Italia in generale) rappresenti un ambiente molto più adatto rispetto a quello in cui coltivo io (zona Lombardia), rimangono comunque alcune problematiche legate in particolar modo alla stagione invernale, che può risultare letale se non affrontata in maniera ottimale (guida su come preparare la Moringa all’inverno).

Risulta quindi vincente la scelta di collocare la coltivazione in 25000 mq di serre, in grado di ricreare il microclima ideale per il benessere delle piante nel corso della stagione vegetativa e, soprattutto, durante quella di riposo.

Grazie all’ambiente controllato e alle temperature che possono raggiungere picchi di 50 °C nelle giornate più calde, il periodo vegetativo delle piante riesce a essere rigoglioso e leggermente prolungato rispetto allo standard: i primi germogli iniziano ad aprirsi a fine Marzo, e intorno alla prima metà di Maggio gli operatori possono procedere già con la prima delle numerose raccolte che verranno effettuate fino a Ottobre (considerando una frequenza di potatura ogni 20 giorni circa, un anno particolarmente prolifico può garantire anche fino a 7 raccolte).

Grazie al clima particolarmente favorevole della penisola salentina, e unitamente all’aiuto delle serre, la stagione vegetativa riesce a protrarsi fino a Dicembre, momento dal quale la pianta inizia a spogliarsi dalle foglie per entrare in riposo invernale.

Oltre ai benefici climatici, l’ambiente protetto della serra consente inoltre di preservare la composizione del terreno di coltivazione, evitando che venti e correnti facciano depositare nel suolo sostanze nocive (aspetto molto critico per la Moringa, come vedremo tra poco).

Per quanto riguarda l’utilizzo di fitosanitari e concimi, l’azienda segue i più moderni criteri di agricoltura biologica, servendosi soltanto di prodotti e fertilizzanti di natura organica.

Moringa salento, fioritura e impollinazione

Un esemplare di bombo impegnato nell’impollinazione: la presenza di questo insetto dimostra la totale assenza di pesticidi all’interno delle serre

Tutti questi aspetti portano vantaggi sia in termini di qualità (le foglie prodotte dall’azienda pugliese raggiungono tenori di proteine del 31%, mentre la media della Moringa in commercio si ferma al 20%), sia in termini di produttività, che risulta essere fino a cinque volte superiore rispetto a quella di una coltivazione a pieno campo nella stessa zona: nella serra principale, sita nel comune di Leverano ed estesa su una superficie di circa 6000 mq, si riescono a ottenere mediamente 270 kg di foglie essiccate a ogni raccolta, per un totale di circa 1,8 tonnellate annue (quindi una resa di 3 tonnellate annue di prodotto finito per ogni ettaro di superficie coltivata).

La filiera produttiva di Moringa Salento

Oltre all’innovativa coltivazione in serra e all’utilizzo delle migliori varietà appositamente selezionate durante diversi anni di sperimentazione, Moringa Salento si occupa anche dell’intero ciclo di lavorazione delle foglie.

Il processo è rapido e il raccolto viene sottoposto a essiccazione a poche ore dalla raccolta, evitando così che i fenomeni di fermentazione possano intaccarne freschezza e proprietà nutritive.
Inoltre, prima della vera e propria disidratazione, tutti i rami vengono separati dalle foglie ed esclusi dalla lavorazione, così da ottenere un prodotto finale ancora più concentrato e ricco di nutrienti.

Tutti i parametri cruciali, come temperatura e tempi di essiccazione, sono ottimizzati: 46 °C per circa 20 ore, valori che, come visto nell’articolo dedicato all’essiccazione della Moringa, risultano ideali per l’ottenimento di una polvere di qualità che abbia conservato tutte le sue eccezionali proprietà… e il colore del prodotto finito, brillante e acceso, non può mentire, nemmeno agli occhi dei consumatori meno esperti!

Le serre di Moringa in salento

Le serre di Moringa Salento

I prodotti di Moringa Salento

Negli ultimi anni, le proprietà delle foglie di Moringa sono diventate sempre più note, e di conseguenza si sono diffusi nei supermercati, nelle erboristerie e nelle farmacie sempre più prodotti che le contengono: tisane, barrette energetiche, creme per la cura della pelle e chi più ne ha, più ne metta!

Spesso però, fermandosi a leggere le etichette e la lista degli ingredienti (INCI, nel caso dei cosmetici), ci si può accorgere delle irrisorie quantità contenute, a volte inferiori anche allo 0,5%.
Può sorgere quindi un dubbio: queste quantità hanno effettivamente qualche effetto sul potere nutritivo/cosmetico/farmaceutico del prodotto, o sono dosi minime inserite solamente per poter scrivere “Moringa” a caratteri cubitali sulla confezione e attirare così nuovi consumatori?

Anche in questo caso, l’azienda salentina risulta particolarmente virtuosa, utilizzando la polvere (ottenuta dall’essiccazione delle sole foglie coltivate internamente) per la creazione di un catalogo prodotti che va dagli integratori (sottoforma di capsule o polvere) ai più recenti cosmetici caratterizzati dalle elevate percentuali di Moringa contenute e studiati in collaborazione con un’azienda farmaceutica di cosmesi.

I benefici della Moringa “made in Italy”

Uno degli aspetti più critici nella diffusione di prodotti a base di Moringa riguarda la provenienza della materia prima, quasi totalmente originaria dell’India e del sud est asiatico (mentre le coltivazioni africane hanno più che altro scopi di sussistenza).
Queste zone geografiche, purtroppo, sono spesso caratterizzate da modi di operare molto diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati, e non sempre le coltivazioni seguono gli elevati standard europei (sia etici che agronomici).

Questo discorso, valido per qualsiasi prodotto agricolo, è particolarmente critico nella coltivazione di Moringa, a causa dell’elevato comportamento chelante che rende la pianta molto incline ad assorbire grandi concentrazioni delle sostanze nocive contenute nel terreno, compresi i metalli pesanti.

Per questo motivo, i prodotti interamente “made in Italy” di Moringa Salento, costantemente controllati su più fronti (dalla coltivazione alla lavorazione), conformi alle direttive europee, registrati al ministero della salute e certificati da continue analisi (controllo della presenza di metalli pesanti, micotossine, contaminazioni microbiologiche, residui di pesticidi, ecc.) rappresentano la prima e vera alternativa in un mercato oggi ancora troppo poco trasparente e controllato.

Baccelli e semi Moringa salento

Alcuni baccelli in maturazione nella serra sperimentale riservata a fioritura e fruttificazione

Insomma, nonostante la giovane età, l’azienda riesce a utilizzare processi già fortemente ottimizzati grazie all’esperienza, continuando comunque con la sperimentazione (ad esempio nelle serre dedicate alla produzione di fiori e baccelli) e collaborando con le università locali su alcuni studi riguardanti le proprietà farmaceutiche meno conosciute di questa pianta.

Per tutte le informazioni necessarie, potete visitare il sito ufficiale www.arborvitaeitalia.it.

Se avete qualche domanda riguardo questa pianta e la sua coltivazione in Italia, commentate qui sotto o visitate la sezione del blog dedicata alla Moringa oleifera.