La pasta, in tutte le sue forme, è un elemento fondamentale della cucina italiana. Le statistiche parlano di un consumo italiano medio di circa 30 kg annui pro capite. Si intuisce quindi facilmente che in gran parte delle nostre case venga cucinata anche più di una volta a settimana.
Riuscire ad organizzarne al meglio la sua preparazione può portarvi notevoli benefici in termini di energie e risorse: risparmiare litri e litri di acqua semplicemente ottimizzando un’azione semplice e quotidiana come quella della cottura della pasta è possibile. Ecco come riuscirci!
Il metodo tradizionale
La tecnica di cottura si tramanda da sempre in famiglia: “metti l’acqua e aspetti che arrivi a bollore, metti una presa di sale, butti la pasta, e quando è pronta la scoli e la condisci”. Il tutto fatto in modo molto spannometrico, a naso (o forse a cuore, visto il nostro rapporto viscerale con questo piatto).
Non tutti sanno però che ci sono delle dosi “ufficiali” da rispettare, la così detta regola 1-10-100 (come il rapporto tra i vari ingredienti):
- il rapporto acqua-sale: per ogni litro di acqua ci vogliono 10 grammi di sale, al fine di dare la giusta sapidità;
- il rapporto pasta-acqua: per ogni 100 grammi di pasta ci vuole 1 litro di acqua, per evitare che si fermi l’ebollizione quando adiamo a buttarla, e per garantire una cottura uniforme e un’idratazione a dovere.
Come ottimizzare la cottura della pasta
Utilizzare le giuste quantità ha un ulteriore aspetto positivo oltre a quello diretto del risparmio d’acqua e di sale: meno liquido significa meno energia da fornire per scaldare; meno energia da fornire, significa minor tempo necessario per portare ad ebollizione, e quindi risparmio di gas o corrente elettrica (a seconda che si usi un piano cottura tradizionale o uno ad induzione).
Tralasciando il fatto che molte persone usino già molta più acqua di quella necessaria secondo la regola ufficiale, voglio farvi provare ad utilizzarne ancora meno, senza però ricorrere a metodi estremi e dal risultato discutibile (nei meandri del web c’è chi giura di poter cuocere addirittura 5 chili di pastasciutta in un solo litro e mezzo, e con risultati ottimi, a suo dire).
Il rapporto acqua-sale è fisso a 100 a 1 (o di poco variabile a seconda dei gusti e della abitudini di sapidità di ognuno), mentre si può lavorare su quello acqua-pasta di 10 a 1. Personalmente non trovo problemi nel cuocerne 300 grammi in soli 2 litri di acqua: la pasta cuoce bene ed uniformemente, tanto quanto se cuocesse nei 3 litri canonici, con la differenza che in questo modo però riesco a risparmiare un litro d’acqua e la conseguente energia necessaria per scaldarlo.
Riuscire a passare dal rapporto 10 a 1 a quello di 7 a 1 significa risparmiare 3 litri di acqua ogni kg di pasta cotto. Riallacciandoci ai dati di inizio articolo sul consumo pro capite medio degli italiani, 3 litri ogni kg si traducono in quasi 100 litri d’acqua annui a testa (in una famiglia di quattro persone si parla di 400 litri risparmiati in un anno, tanto per intenderci).
Tentar non “scuoce”
La prossima volta che fate la pasta, provate a cucinarla con le dosi ufficiali, pesando tutti i componenti. Alcuni di voi già così noteranno che serve meno acqua di quella che erano abituati ad usare. Se il risultato convince il vostro palato, la volta successiva riducete ulteriormente la dose, magari nel rapporto che vi consiglio io di 7 a 1 (quindi 700 grammi di acqua ogni 100 grammi di pasta).
Inizialmente dovrete aiutarvi con la bilancia, ma pian piano vi abituerete e potrete tornare a dosare ad occhio.
Come avete visto, questo è un classico esempio di come un piccolo accorgimento quotidiano possa portare ad un grande risparmio a fine anno. Se volete ridurre ulteriormente gli sprechi legati alla cottura della pasta, qui potete trovare anche l’articolo sulla cottura passiva, tecnica in grado di tagliare ancora di più i consumi di gas/corrente.
Queste tecniche di cottura ottimizzata non comportano un significativo risparmio economico nel breve termine, dal momento che il costo di queste materie prime è davvero esiguo (come accennato in questo articolo che analizza i costi di un piatto di pasta), ma sicuramente garantiscono un risparmio di risorse non indifferente (tutti sappiamo quanto sia preziosa l’acqua oggi, e seppur 400 litri possano avere un costo economico irrisorio, hanno sicuramente un grande significato in termini di risorsa preziosa da non sprecare).
Se avete provato a cuocere la pasta in meno acqua, fatemi sapere con un commento le vostre impressioni.
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