Vi è mai capitato di chiedervi quanto costi effettivamente un piatto cucinato a casa? A me sì, e per questo ho deciso di provare a fare una piccola indagine su quanto possa costare un piatto di pasta al pomodoro.
Perché proprio al pomodoro? Perché è il condimento principe per una pasta semplice, veloce e sempre buona!
L’osservazione dei prezzi
Prima di tutto, ho girovagato un po’ per i vari supermercati della grande distribuzione nella mia zona (Nord Italia), così da poter fare una piccola statistica sui prezzi (aggiornati al 2020 ed escluse offerte speciali) delle materie prime (ovviamente nel caso di vendita all’ingrosso saranno più convenienti).
Per quanto riguarda la pasta, ho scelto le mezze penne rigate (o le penne, è indifferente, dato che a quanto pare hanno lo stesso prezzo) di tre delle principali marche commerciali più diffuse (in Italia e nel mondo, senza fare nomi).
Il prezzo medio rilevato è stato di 2,14 euro al kg.
Allo stesso modo per il sugo, optando per la passata di pomodoro di altri tre marchi noti (anche in questo caso non si trattava né di prodotti da discount o sottomarche né di prodotti particolarmente costosi): prezzo medio rilevato 1,95 euro al kg.
Qualche calcolo sul piatto di pasta
Basandomi sulla regola 1-10-100 che descrive la tecnica ideale per la cottura della pasta (se non la conoscete ancora, la trovate qui), definiamo le dosi per una porzione:
- 100 g di pasta (una dose media, né da dieta forzata né da mangiatore di pasta incallito);
- 1 L di acqua per la cottura, con l’aggiunta di 10 g di sale;
- 100 g di passata di pomodoro, per un sugo abbastanza presente nel piatto.
Nel calcolo dei costi ho tralasciato volutamente il sale per l’acqua e tutte le eventuali aggiunte nel sugo (basilico, zucchero, peperoncino, sale, aglio, ecc.), sia perché è impossibile comprendere ogni variante della ricetta, sia perché il costo di quantità così esigue di materie prime di questo tipo sarebbe talmente basso da perdersi nelle approssimazioni (è inutile contare i 3-4 millesimi di euro per i 10 g di sale, se poi nei calcoli arrotondo a cifre che arrivano massimo al centesimo di euro).
Stesso discorso per il costo dell’acqua che, oltre a essere estremamente variabile in base alla località e al consumo annuo, nel caso di quantità piccole come quella necessaria si perderebbe nelle approssimazioni fatte (anche in questo caso si parla di pochi millesimi di euro).
Per quanto riguarda il gas metano, basandomi su questo articolo che aiuta a valutare il consumo effettivo di gas di un fornello tradizionale, ho calcoltato i metri cubi necessari per cuocere la pasta: 0,03 mc (attenzione, non metri cubi standard), ipotizzando 10 minuti circa necessari per portare l’acqua a bollore e altri 10 minuti circa per la cottura, per un tempo totale di 20 minuti (su fornello grande a media potenza).
Prendendo un costo medio di 0,30 cents al metro cubo (costo per la materia prima, esclusi oneri e altre spese aggiuntive), si arriva a un totale di 9 millesimi di euro (0,009 €), che possono essere ulteriormente ridotti utilizzando tecniche come la cottura passiva (se non sapete di cosa si tratti, qui trovate l’articolo dedicato).
Non rimane altro da fare se non sommare tutte le componenti!

I costi dei singoli ingredienti e delle risorse utilizzate
Conclusioni
Il risultato di questa breve indagine porta a un costo di 0,42 euro per ogni porzione di pasta al pomodoro.
Attenzione, perché nel caso di altre tipologie di sugo le cose cambiano parecchio: basti pensare che se si aggiungesse anche il tonno, il suo solo costo sarebbe superiore a quello di tutti gli altri ingredienti del piatto, e di conseguenza il totale ne risentirebbe notevolmente.
Questa piccola indagine ha quindi solamente lo scopo di arrivare a un risultato “indicativo”, specialmente dal momento che i prezzi sia dell’energia che delle materie prime variano (anche di molto) in base alle zone geografiche e ai periodi dell’anno (prezzi ingredienti e materie prime rilevati nel 2020).
La trovo comunque utile per farsi un’idea di quanto possa costare un piatto di pasta cucinato in casa propria: personalmente, dovendo scommettere prima di questo articolo, avrei detto un po’ di più, almeno 1 euro a porzione!
E voi? Vi aspettavate un risultato del genere o avreste puntato su altre cifre come avrei fatto io? Scrivetelo nei commenti qui sotto!
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Purtroppo il fattore ristorante non può corrispondere al costo di casa, al ristorante la pentola dell’acqua cuoce dalle ore 11.00 alle ore 14,00, il calcolo viene fatto sul volume di primi piatti fatti nell’orario indicato, costo cucina che intende la figura che cucina come il costo sala, mille fattori messi insieme che portano ad un costo, aggiungiamo la luce il lavaggio comprensivo dell’addetto, tutto questo per dire che un primo piatto al ristorante pagato 14,00 €. sicuramente pare caro al cliente ma non è cosi assurdo
“Il risultato di questa breve indagine porta a un costo di 0,42 cents per ogni porzione di pasta al pomodoro”. No. Non sono 0,42 centesimi, ma 42 centesimi. Il valore è stato correttamente riportato nella tabella, dove infatti si specifica che si tratta di € 0,42, ma nella frase sopra riportata è come se il piatto costasse 42 millesimi di euro. Un po’ poco 🙂
Ciao Stefano, ovviamente è come fai notare tu: una porzione di pasta al pomodoro ha un costo di 42 centesimi/0,42 euro.
L’imprecisione è stata corretta, grazie per la segnalazione!
il cascolo è sicuramente interessante. Nel calcolo sono stati considerati solo i costi variabili e diretti, pasta, sugo e gas. Per un calcolo più preciso (giusto per divertirsi un po’) andrebbero conteggiati anche i costi fissi e indiretti: il fornello (o la cucina), la pentola, il locale in cui si cucina (a meno che non si consideri la cucina all’aperto), il tempo (e la benzina) per andare a comprare gli alimenti, il tempo di chi cucina. E poi (anche per sorridere un po’) il piatto e le posate, e i costi lavarli. Mi sa che a 1 euro ci si arriva facilmente.
Ciao Bruno, è vero quello che dici e, come ho già risposto a un commento precedente, ai costi che hai aggiunto tu se ne aggiungerebbero ulteriori nel caso di un’attività commerciale di ristorazione (tasse, contributi, stipendi, attrezzatura, ecc.). Purtroppo le variabili, oltre alle risorse consumabili prese in considerazione nell’articolo, diventano tantissime e, in alcuni casi, anche difficili da stimare… però se qualcuno ha voglia di provare a fare un calcolo ancora più completo e condividerlo nei commenti sarò contento di leggerlo!
Senza contare la pubblicitá che viene spalmata su qualsiasi prodotto venduto. Vi siete mai chiesto cosa costa ogni secondo di trasmissione. Per farvi un’idea andate su internet e ponete la domanda quanto costa 1 secondo di pubblicitá su (mettete il nome della rete che volete sondare) cosí capirete che anche la pubblicitá ha il suo peso e non c’é solo la pubblicitá delle aziende produttrici ma anche quella dei negozi in genere.
Da aggiungere nel dettaglio: commercialista, consulente del lavoro, consulente haccp, sicurezza sul lavoro, medico del lavoro, antincendio, consulente amministrativo, tassa occupazione suolo pubblico, insegna piante e faretti Utenze, affitto , tasse registro, iva inps. INAIL ama, condominio. Materie prime. Cosa si compra è fondamentale. Un conto è la pasta commerciale, un conto ( per rimanere sulla pasta) le miriadi di varianti. Semplice o ripiena, bio. E non. Fatta a mano o industriale. Farine particolari e non. Pomodoro stessa cosa. Ci sono pomodori che costano 1 Euro e quelli da 10 passata o fresco pachino giallo ecc ecc. chi si ha in cucina? Lo stipendio varia… italiano qualificato, lavoratore straniero improvvisato. Stipendio contributi straordinari e tfr. E anche lì c’è un netto divariò e poi ristorante del centro o in periferia? Se è un ristorante o un laboratorio dove si pagano molte meno tasse contributi ama utenze ecc?Al sud o al nord. Quel piatto di pasta al sugo potrebbe costare anche 15€ di costi vivi. Quando andate da un consulente fiscale un avvocato un medico perché potreste spendere 5 volte tanto? Perché non fate i stessi conti in tasca al falegname, serrandista, idraulico, elettricista, meccanico? E la stessa borsa di marca che è costata ,prodotta in Cina 50€, come mai siete contenti di pagarla 2000? Anche un auto da 12000€ vi trasporta eppure acquistate il suv , ma i componenti dell’auto sono gli stessi!!! Perché vi piace più l’albergo a 5 stelle di uno da 2? Perché una casa del centro di Roma deve costare 40 volte di piu di una al centro di Sassari?
Perché a Roma si paga il parrucchiere il triplo che nei paesi? Dopo che sarete disposti a rispondere a queste domande e avete capito quante spese ha un ristoratore in confronto a un medico ritorneremo sul costo del piatto di pasta. E se vi sembra che costi comunque tanto cucinate velo da soli
Ciao Monica, concordo con il fatto che le spese per un’attività di ristorazione siano innumerevoli e molto variabili. Leggendo gli altri commenti che si trovano sotto questo articolo, noterai anche che ho già fatto un’osservazione simile alla tua (seppur senza elencare le spese nel dettaglio) in risposta a un commento che apriva dei dubbi riguardo i prezzi dei ristoranti.
Rimane comunque il fatto che la prima frase dell’articolo (“Vi è mai capitato di chiedervi quanto costi effettivamente un piatto cucinato a casa?”), unitamente alla specifica sul fatto che i prezzi siano stati osservati nella GDO al dettaglio, è abbastanza chiara… l’analisi si riferisce solamente ai costi che può riscontrare una persona comune che decide di cucinarsi un normalissimo piatto di pasta in casa.
Affrontare la fame nel mondo, è bene indicato la spesa minima da gestire.
Molto interessante! È una domanda che mi pongo sempre quando sono al ristorante e credo stiano esagerando con il prezzo.
Ciao, sicuramente un po’ di ricarico c’è, però c’è da tener conto che oltre alle materie prime i ristoratori devono pagare anche il personale (camerieri, cuochi, ecc.), le bollette (riscaldamento, luce, ecc.), le tasse ed eventualmente anche l’affitto del locale (o nel caso in cui sia di proprietà, le tasse sull’immobile). Tutti questi costi si aggiungono a quello del piatto di pasta e vengono spalmati sul prezzo finale!