Ogni tipo di erba ha un fabbisogno idrico specifico, che soddisferemo con determinati tempi di irrigazione. Questi variano in base a diversi fattori, quali clima, tipo di terreno, pressione e portata d’acqua dell’impianto.

Sapere quanto irrigare il giardino conoscendo il giusto tempo di erogazione diventa quindi fondamentale per dare il giusto apporto idrico al prato, garantendogli forza e salute, ma evitando anche sprechi inutili.

Quanto irrigare il prato: come calcolare portata e tasso medio di precipitazione del vostro impianto

Prima di cominciare, è importante specificare che è consigliabile effettuare la misurazione nello stesso momento della giornata in cui solitamente si procede con l’irrigazione del prato.

Questo perché la pressione nell’impianto non è costante durante tutto l’arco della giornata, ma cambia in base alla quantità di acqua richiesta dall’intera utenza: se ad esempio normalmente irrigate la mattina presto (come è consigliabile fare), effettuando la prova nel tardo pomeriggio (momento durante il quale la richiesta di acqua è molto elevata da parte di case e industrie) rilevereste una portata inferiore, e quindi la misurazione risulterebbe poco significativa, portando dei tempi di irrigazione diversi rispetto a quelli realmente necessari irrigando all’alba.

Innanzitutto dovete minurvi di alcuni contenitori di qualsiasi dimensione, anche diversa tra loro. L’unica cosa importante è che abbiano le pareti il più dritte possibile, quindi niente forme coniche come quelle dei bicchierini usa e getta.

La grandezza non conta perché, anche se un contenitore più grande pesca più acqua, quest’ultima va a stendersi su una superficie maggiore, e quindi il livello finale non cambia rispetto a quello in un contenitore più piccolo; le superfici inclinate invece comportano una superficie pescante superiore più grande rispetto a quella inferiore, e di conseguenza l’acqua, avendo meno superficie su cui potersi adagiare, andrebbe a disporsi in altezza, inficiando la misurazione.

Se volete fare le cose per bene, o “con stile”, munitevi dei pluviometri (tipo questo), particolari contenitori graduati ideati appositamente per rilevare i mm di precipitazione. Basandovi sulla precisazione che ho fatto sopra, non spaventatevi vedendo le pareti inclinate: sono oggetti progettati appositamente per questo scopo, e la scala graduata di lettura è tarata tenendo conto della geometria del contenitore.

Posizionate i contenitori in diversi punti del giardino: ovviamente, più ne posizionerete più la misurazione sarà accurata e statisticamente significativa.

Una volta posizionati i recipienti, accendete l’impianto per un certo intervallo di tempo, ad esempio 10 o 20 minuti (tempo parziale per ogni zona, non tempo totale). A fine irrigazione il livello di liquido contenuto dovrà essere circa simile in tutti i contenitori; in caso di differenze piuttosto marcate dovrete regolare la potenza dei vari ugelli in modo da uniformare il più possibile l’apporto idrico nelle varie zone di giardino, e una volta fatto potrete ripetere il test.

Quanto irrigare il giardino

Se i livelli tra i vari contenitori sono allineati, potete procedere con la misurazione in mm.
Calcolate poi il livello medio, sommando tutti i valori e dividendo il totale per il numero di contenitori (trovando quindi la media aritmetica).

Questo dato ottenuto vi dà già l’informazione del valore medio di precipitazione nel tempo che avete scelto: ad esempio, se avete irrigato per 10 minuti e il livello medio di precipitazione misurato è di 6 mm, significa che il vostro impianto eroga in questo intervallo di tempo 6 litri su ogni mq del prato.

Per calcolare i litri (L/mq) orari non resta che moltiplicare il risultato ottenuto per il fattore necessario a raggiungere i sessanta minuti di tempo: quindi nel caso il test sia durato 10 minuti, dovrete moltiplicare per 6; nel caso in cui sia durato per 20 minuti, moltiplicherete per 3, e così via.
A titolo di esempio, i nostri 6 mm ogni dieci minuti corrispondono a 36 mm orari: il tasso medio di precipitazione dell’impianto risultante è quindi di 36 mm/h (pari a 36 L/ora per ogni mq di superficie).

Quanto irrigare il prato: come calcolare i tempi di irrigazione

Una volta conosciuta la portata del vostro impianto è quasi immediato calcolare il tempo di irrigazione adatto al tipo di erba che avete piantato. La proporzione da fare è semplice: quantità oraria calcolata : 60 = quantità necessaria : x, dove la x è la nostra incognita “tempo di irrigazione”.
Quindi x=(quantità necessaria*60)/quantità oraria calcolata.
Nel nostro esempio, ed ipotizzando una tipologia di erba che richieda 5 litri d’acqua giornalieri per ogni metro quadrato: x=(5*60)/36=8,3. Il tempo migliore che darà il giusto apporto di acqua al vostro prato sarà quindi di circa 8 minuti al giorno (attenzione, 8 minuti per ciascuna zona, non come tempo totale).

Il fabbisogno idrico del prato dipende molto dalla tipologia del terreno e dalle specie di erba che lo compongono. Generalmente, per prati composti da microterme comuni quali poa, loietto e festuca il fabbisogno si attesta attorno ai 5-6 mm giornalieri (5-6 L/mq), che possono essere anche leggermente inferiori in caso di specie rusitiche (tipo festuca arundinacea). E’ consigliabile però vi informiate bene sulla tipologia di miscela in fase di insediamento del prato, in modo da poter calibrare alla perfezione le quantità di acqua che che dovrete fornire al terreno.

Se invece preferite una regola generale, non calibrata come quella descritta sopra ma tutto sommato valida, per un giardino composto da microterme (la famiglia di erbe più diffusa nel nostro paese) il tempo di irrigazione giornaliero consigliabile si attesta attorno ai 10 minuti circa per ogni zona con irrigatori statici, 20 se avete irrigatori dinamici e 30 se avete i MP rotator.
Questi minuti per zona sono un buon punto di partenza, e poi eventualmente aggiustate il minutaggio in base ai segnali che il prato vi dà, procedendo per step: abbassate leggermente il tempo se il terreno rimane troppo umido durante l’arco della giornata e lo aumentate se invece l’erba ingiallisce o vira su tonalità di verde poco brillante, fino al raggiungimento della situazione ideale.

In conclusione

Come avete visto calcolare la quantità d’acqua che il proprio impianto d’irrigazione è in grado di fornire al terreno è un’operazione semplice, anche se leggermente macchinosa, che può portare molti vantaggi: sapere quanto irrigare il giardino infatti non significa soltanto avere un prato sano e forte, ma significa anche evitare di dare più acqua del necessario, eliminando sprechi inutili (se non addirittura dannosi).

Se siete curiosi di sapere quando e come è meglio irrigare il giardino, ne parlo dettagliatamente qui.

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