Sempre più spesso si sente parlare della possibilità di riutilizzare le bustine di tè e tisane, ottenendo più infusi da una singola bustina. Oggi voglio testare proprio questo fatto, per vedere se quanto si sente dire è vero o se invece si tratta una leggenda metropolitana.
L’esperimento
Ho deciso di effettuare l’esperimento preparando quattro infusi: il primo ottenuto con una bustina nuova (avrà la funzione di metro standard di comparazione), mentre il secondo, il terzo e il quarto rispettivamente con una, due e tre bustine riciclate. In tutto ho quindi utilizzato sette bustine, una nuova e sei già utilizzate (una volta ciascuna, per precisione).

Le bustine di tè durante l’infusione
Temperatura e tempo unificati: acqua ad ebollizione e 5 minuti di infusione (il tempo massimo consigliato dal produttore).
Non potendo basare l’esperimento sul semplice (e soggettivo) gusto percepito, ho deciso di utilizzare come metro di giudizio l’intensità del colore finale, dato che una soluzione meno concentrata ha generalmente un colore meno intenso rispetto a quella con concentrazione maggiore.
Per aiutare le rilevazioni ho usato un prodotto dal colore intenso, il tè nero, in modo che le differenze di intensità fossero ancora più marcate (cosa che sarebbe risultata più difficile, ad esempio, con una camomilla dal giallo piuttosto tenue).
I risultati
Nella foto potete vedere i quattro tè ottenuti: a sinistra quello di riferimento, mentre alla sua destra quelli ottenuti con le bustine riutilizzate: si vede chiaramente che il colore è molto più tenue, e che come era ovvio aspettarsi l’intesità aumenta all’aumentare delle bustine che sono state immerse, avvicinandosi gradualmente a quella di riferimento.

Gli infusi ottenuti e le loro diverse intensità di colore
Riutilizzare le bustine: sì, si può fare!
Questo esperimento ovviamente non ha alcuna validità scientifica, vuole semplicemente provare a far ragionare. In gioco ci sono tantissimi parametri, quali temperatura dell’acqua, tempo di infusione, varietà delle erbe utilizzare, e tanti altri ancora.
Temperature dell’acqua più basse, ad esempio, faranno in modo che le erbe rilascino gli aromi più lentamente. Alcune varietà di erbe rilasciano poi le proprietà dopo pochissimi secondi, e tempi troppo lunghi possono essere addirittura controproducenti. O ancora, una persona che prediligie infusi più leggeri adotterà tempi di infusione più brevi, che lasceranno alla bustina una maggiore potenzialità aromatica da rilasciare negli utilizzi successivi.
La conclusione a cui mi portano i risultati dell’esperimento è che una sola bustina riciclata non basta, mentre già con due la situazione migliora e il gusto potrebbe essere molto simile a quello dell’infuso ottenuto con la bustina vergine.
Così facendo, si possono ottenere tre infusi ogni due bustine, contro le tre che servirebbero normalmente. Tradotto si risparmia una bustina ogni tre, cioè il 33% circa, valore non affatto trascurabile.
Forzando la mano si potrebbe però riuscire ad ottenere anche due tisane simili con una sola bustina: riducendo il tempo della prima infusione si può ottenere un prodotto meno concentrato, lasciando alla bustina una maggiore capacità aromatica da rilasciare durante la seconda infusione, che darà così origine ad un infuso con proprietà simili a quelle del primo.
E voi riutilizzate le bustine di tè e tisane? Quante volte riuscite a riutilizzarle? Commentate qui sotto per dire la vostra!
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Per quanto tempo si può conservare una bustina di te verde matcha, dopo il primo utilizzo, prima che “scada”?
Dove si conserva meglio?
Grazie e complimenti
Ciao Francesco, una volta utilizzata, la bustina di tè (compreso il contenuto) rimarrà umida, e di conseguenza sarà molto più difficile riuscire a conservarla per lunghi periodi. Le erbe/foglie per infusi vengono infatti essiccate proprio per favorirne la lunga conservazione, dal momento che l’eliminazione di gran parte dell’acqua naturalmente contenuta nei tessuti vegetali riesce a ostacolare notevolmente l’attività dei microrganismi responsabili dei processi di degradazione.
Per aumentare il periodo di conservazione di una bustina già utilizzata, e quindi umida, puoi provare a conservarla in frigorifero (dovrai comunque riutilizzarla in fretta) o, per assurdo, farla essiccare nuovamente.
Grazie per la tempestiva risposta!
Io conservo la bustina in un vasetto di vetro che ripongo chiuso in frigo, massimo 3 giorni.
Ci sta come metodo?
Credo di sì… comunque strizzale bene dopo l’utilizzo e controllale sempre visivamente prima di riutilizzarle.
Considerando anche che, sia prima della conservazione (al primo utilizzo) sia nel momento del riutilizzo, vengono immerse in acqua bollente (non penso si possa parlare di una vera e propria sterilizzazione, ma piuttosto di una sorta di pastorizzazione), non dovrebbero esserci particolari problemi.
Anch’io riutilizzo la bustina di te più volte ed è assolutamente buono, Certamente Un po’ meno forte della prima volta, ma io preferisco un tè meno concentrato
Ciao Annarita, ovviamente dipende dai gusti. L’esperimento descritto dimostra solamente che il secondo infuso risulta meno concentrato del primo, e sicuramente a qualcuno può piacere anche così; chi invece cerca sapori identici a quelli che risultano dall’utilizzo di una bustina nuova, farebbe meglio ad aggiungere più bustine riciclate!
Se ti piace il tè leggero, prova a diminuire i tempi di infusione già dal primo utilizzo, così avrai da subito una bevanda delicata e in più riuscirai a riutilizzare la bustina ancora più volte!
Ottimo articolo che ho messo tra i preferiti, perché voglio fare anche io l’esperimento.Grazie, sei molto utile!