Se dopo aver sentito parlare della Moringa oleifera e delle sue proprietà, avete finalmente deciso di provare a coltivarla in casa vostra, la semina è il primo ostacolo da superare.

Vista l’origine tropicale/sub-tropicale della pianta possono però sorgervi alcune domande: quando seminare la Moringa? Qual è il periodo migliore? Una volta scelto il momento adatto, come si procede? Meglio seminare in semenzaio/germinatoio o direttamente in piena terra?

Nei paragrafi che seguono trovere le risposte che cercate e tutte le informazioni per una semina di successo!

Quando seminare la Moringa oleifera

Essendo una pianta originaria dei climi caldi, la Moringa necessita di temperature minime piuttosto elevate, malsopportando invece i rigidi inverni della penisola italiana (specialmente quelli delle regioni centrali e settentrionali).
Per questo motivo, il periodo migliore per seminare la Moringa è la primavera, in modo che le temperature siano sufficientemente elevate per la germinazione e che la pianta abbia poi tutta la stagione calda per potersi rafforzare prima dell’arrivo dell’inverno.

La germinazione richiede temperature costanti di almeno 20 °C, per cui, specialmente nel caso di semina diretta in piena terra, meglio aspettare la seconda metà della primavera.
Se invece decidete di utilizzare un semenzaio potete anticipare leggermente i tempi, a patto che lo poniate in una serra o in un locale riparato e riscaldato che garantisca le temperature minime necessarie.

La cosa fondamentale è non farsi prendere dalla fretta e seminare troppo presto: grazie al suo vigore la Moringa sarà in grado di crescere molto velocemente (raggiungendo la maturità necessaria prima dell’arrivo del freddo) anche in caso di semine effettuate a inizio estate.

Preparazione dei semi di Moringa oleifera

I semi da utilizzare devono essere sufficientemente maturi ma non troppo vecchi, perché dopo il secondo anno la loro resa percentuale di germinazione cala drasticamente.

Quando seminare la Moringa oleifera
Semi di Moringa oleifera immersi in acqua tiepida prima della semina

I semi di Moringa sono protetti da un tegumento marrone scuro e caratterizzato da tre ali bianche disposte a circa 120° l’una dall’altra.
Per accelerare il processo di germinazione, che in condizioni normali può richiedere tra i 10 e i 20 giorni, è possibile ammorbidire questo tegumento protettivo lasciando i semi immersi in acqua tiepida per 12-24 ore.
Se siete particolarmente impazienti, dopo l’immersione potete anche procedere manualmente alla sua rimozione, avendo però cura di spellare senza danneggiare il nucleo interno (essendo una pratica delicata la sconsiglio, specialmente se siete alle prime esperienze di semina).

Come seminare la Moringa oleifera

Una volta preparati alla semina, i semi sono pronti per la messa a dimora, che come già detto può essere in piena terra o in semenzaio.

– Semina della Moringa in piena terra

Se decidete di seminare direttamente nella dimora definitiva, preparate il letto di semina con un terreno leggero e ben drenante, preferibilmente franco (medio impasto) o franco sabbioso (anche se la pianta può adattarsi a terreni più argillosi come quelli franco argillosi o franco sabbiosi argillosi), leggermente alcalino (la Moringa può comunque sopportare pH del terreno molto variabili, indicativamente tra 5-9), grossolano e che sia stato lavorato e arricchito con una buona concimazione di fondo organica.

Per evitare ulteriormente i ristagni idrici, oltre che sulla composizione del subrato, potete agire anche sulla conformazione del letto, creando delle aiuole rialzate (o prode rialzate) che facciano defluire gli eccessi idrici lontano dall’apparato radicale delle piante di Moringa.
La distanza tra ogni pianta dipende molto dal tipo di coltura che volete fare, e può variare da pochissimi centimetri (per la produzione intensiva di foglie fresche) fino a oltre tre metri (per la raccolta di fiori e baccelli).

Interrate i semi a circa 1-2 cm di profondità e, nel caso in cui non ci siano problemi di reperibilità, posizionatene due o tre per ogni punto, in modo da poter selezionare la piantina più vigorosa rimuovendo quelle più deboli dopo circa due settimane dalla germinazione.

– Semina della Moringa in semenzaio

La semina in semenzaio/germinatoio è da preferire perché, tenendo conto delle condizioni climatiche italiane non proprio favorevoli nei mesi iniziali dell’anno, permette di anticipare leggermente la semina e guadagnare qualche settimana sullo sviluppo iniziale della pianta.

I tradizionali germinatoi dotati di slot singoli da 4-5 cm di larghezza e profondità sono sufficienti e permettono di ridurre al minimo i possibili danni alle radici durante le operazioni di trapianto.
Riempiteli con un substrato adatto, che in questo caso può essere molto più improntato a favorire la germinazione, drenando gli eccessi idrici ma mantenendosi allo stesso tempo costantemente umido: un substrato formato da due o tre parti di terriccio e una parte di sabbia, vermiculite o perlite è l’ideale (proporzioni sul volume e non sul peso).
La profondità di semina rimane la stessa che si usa nel caso di semina in piena terra, quindi intorno a 1-2 cm.

In caso di semine anticipate, posizionate il semenzaio in un luogo riparato dalle intemperie che abbia temperature costantemente superiori ai 20 °C. Nella fase inziale, prima dell’inizio della germinazione, non è necessaria moltissima illuminazione, mentre non appena le piantine saranno spuntate il fabbisogno di luce solare sarà maggiore: assicuratevi di metterle in una posizione ben illuminata (ma non alla luce diretta del sole per le prime settimane) per evitare che tendano ad allungarsi eccessivamente nella disperata ricerca di più luce (fenomeno noto come “leggy seedlings“).

Germinazione dei semi di Moringa oleifera dopo la semina
Semina di Moringa in semenzaio, resa dell’80%. Le piante più precoci iniziano ad allungarsi eccessivamente, segno del fatto che sono posizionate in un luogo non sufficientemente luminoso (leggy seedlings)

Ricordate che la Moringa non è una pianta da interno e che quindi, quando le temperature esterne saranno favorevoli e le piante saranno abbastanza mature, dovrete portarle all’aperto, avendo però cura di farle abituare gradualmente alla luce diretta del sole.

Trascorsi i primi mesi dalla semina, quando le piantine avranno raggiunto 20-40 cm di altezza, sarà il momento per il trapianto definitivo in vaso o in piena terra.

Irrigazioni e prime cure

Durante le prime settimane il terreno deve essere mantenuto costantemente umido (ma non bagnato). Allo stesso modo, anche dopo la germinazione, irrigate costantemente per i primi mesi (sempre avendo cura di evitare ristagni idrici), fino a quando le piantine non avranno sviluppato il consueto apparato radicale fittonante in grado di conferirgli la nota resistenza alla siccità.

Conclusioni

La semina rappresenta uno dei metodi di propagazione più utilizzati per la Moringa oleifera, ma va ricordato che c’è la possibilità di moltiplicare le piante anche per talea.
Entrambi i metodi di propagazione hanno una buona resa, ma nonostante questo, quando possibile la semina rimane l’alternativa migliore, sia perché la resa di germinazione dei semi è piuttosto elevata, sia perché le piante prodotte tramite talea, formando radici fittonanti molto meno profonde rispetto a quelle da seme, risultano più suscettibili a stressi idrici e vento.

Come avete visto non ci sono particolari difficoltà nella semina della Moringa oleifera, e chiunque può riuscire facilmente a far nascere le proprie piantine. Non vi resta che provare!

Se avete qualche domanda riguardo la Moringa oleifera e la sua coltivazione in Italia, commentate qui sotto o visitate qui la sezione del blog dedicata.
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