La Plumeria, nota anche come Frangipani, è una pianta tropicale ornamentale che può essere moltiplicata tramite seme o talea.
Nonostante la buona percentuale di successo garantita dalla semina, la difficoltà nel riuscire a far maturare i baccelli in zone diverse rispetto quella tropicale di origine, unitamente all’obiettivo di ottenere nuovi esemplari con caratteristiche note, identici alla pianta madre (in particolar modo la colorazione dei fiori) e ben sviluppati in poche settimane (pronti a fiorire, al contrario degli esemplari ottenuti da seme che richiedono almeno 3-4 anni prima di poterlo fare), rendono la propagazione tramite talea la pratica più utilizzata per riprodurre le piante di Plumeria.
Le regole da seguire sono simili a quelle valide generalmente per il taleaggio, ma ci sono comunque alcune accortezze che possono aumentare notevolmente le possibilità di successo.
Ecco quando e come preparare le talee di Plumeria e come prendersene cura durante i primi mesi.
Quando preparare le talee di Plumeria
Le talee di Plumeria vanno prelevate dalle estremità apicali delle piante madri. Una volta tagliate, possono resistere anche qualche mese prima di essere interrate, ma è sempre meglio non attendere troppo e prelevarle solo quando si ha in programma di utilizzarle nel breve periodo.
Il periodo migliore per propagare la Plumeria tramite talea è la primavera (inoltrata, se vi trovate nell’Italia settentrionale), in modo che le temperature siano sufficientemente elevate e il substrato possa raggiungere almeno i 20 °C.

Come moltiplicare la Plumeria tramite talea
Il processo di taleaggio della Plumeria è abbastanza semplice, e si compone dei seguenti passaggi:
- Potatura della pianta madre: le talee vanno prelevate dalle estremità apicali di piante adulte, praticando un taglio leggermente obliquo appena al di sotto di un nodo e facendo in modo che la loro lunghezza raggiunga almeno i 20-30 cm;
- Preparazione delle talee di Plumeria: le talee ricavate dalla potatura vanno lasciate asciugare in un luogo fresco, con una buona circolazione dell’aria e al riparo da luce e agenti atmosferici, per circa una o due settimane (fino a quando non si sarà cicatrizzato il taglio).
Per ridurre il rischio che si sviluppino fenomi di marciume durante questa prima fase, è possibile trattare la base della talea con un fungicida in polvere.
Prima o successivamente alla fase di asciugatura, si eliminano tutte le foglie presenti, per evitare che la talea, una volta messa a dimora, disperda troppa acqua a causa della traspirazione fogliare (acqua che inizialmente non riuscirebbe a procurarsi, non avendo ancora un apparato radicale sviluppato); - Preparazione del substrato: le talee di Plumeria non vanno fatte radicare in acqua, ma in un substrato di coltura leggero e drenante (come una miscela composta, in volume e non in peso, da una o due parti di terriccio e una parte di perlite o sabbia) e contenuto in un vaso dotato di fori alla base che lascino defluire all’esterno l’eventuale acqua in eccesso.
Il terriccio deve poi essere abbondantemente annaffiato, in modo che si compatti e si assesti correttamente; - Interramento delle talee di Plumeria: le talee vanno interrate a una profondità di circa 5-10 cm e, successivamente, stabilizzate con una leggera pressatura del substrato.
Attenzione a non esagerare con la profondità di interramento, perché altrimenti la futura pianta rischia di essere molto più soggetta a eventuali marciumi radicali. Se la talea fatica a mantenere la posizione corretta, è possibile aggiungere un ulteriore strato superficiale di materiale inerte grossolano (come ghiaia o lapillo vulcanico) o aiutarne la stabilità con un tutore.
Per stimolare e accelerare l’emissione delle radici, è possibile utilizzare anche dell’ormone radicante, applicandone un leggero velo sui primi 3-4 cm della talea (per facilitarne l’adesione, può essere utile immergere preventivamente la base in acqua); - Posizionamento dei vasi: i vasi vanno posti in un luogo caldo e luminoso (ma non alla luce diretta dei raggi solari) e il terreno mantenuto costantemente umido (ma non bagnato) fino a quando non si saranno sviluppate le prime foglie.

Per monitorare l’avanzamento della radicazione è possibile controllare la presenza di nuove gemme nella parte apicale della talea o, alternativa più rischiosa, provare a ruotare tramite un leggerissimo movimento di torsione il fusto: quando questo inizierà a opporre una lieve resistenza, il processo di formazione delle radici sarà iniziato.
Dopo circa uno o due mesi, se l’operazione sarà andata a buon fine, la talea avrà formato il proprio apparato radicale e sarà diventata a tutti gli effetti una nuova pianta clone, identica in tutto e per tutto alla pianta madre da cui è stata prelevata.
A questo punto non resta che aspettare qualche altra settimana e, una volta formatesi le prime foglie, procedere con il rinvaso in un vaso più grande e con lo spostamento della pianta in pieno sole.

Se avete qualche domanda riguardo la moltiplicazione della Plumeria tramite talea, lasciate un commento nella sezione dedicata qui sotto.
Se l’articolo vi è piaciuto, o se avete la passione per il giardinaggio, visitate la sezione dedicata Area verde, all’interno della quale troverete tanti altri articoli e guide!
Ciao, sconsiglio a tutti di far radicare le plumeria in acqua, va fatto fare il callo e poi piantata in terra.
Salve, ho preso un rametto di plumeria dalla Tanzania, l’ho privato delle foglie e l’ho portato in Puglia. L’ho messo in una bottiglia d’acqua sul davanzale sotto il quale c’è il termosifone. Ho pensato che così potesse radicare. Sto sbagliando?
Ciao Mariastefania, è sconsigliato provare a far radicare la talea di Plumeria in acqua… meglio far asciugare bene il ramo per qualche settimana e successivamente interrarlo (seguendo le istruzioni presenti nell’articolo). Inoltre, meglio aspettare la primavera (ancora meglio se abbastanza inoltrata).
buongiorno, ho visto pomelie innestare alla base. Ho letto che si innestano sulla varietà bianca che quella più resistente, ma quale è il reale vantaggio rispetto alla semplice talea radicata? La crescita più veloce? le radici più robuste?
Ciao Giancarlo, di solito si procede con l’innesto quando si è in possesso di un ramo di varietà particolarmente rara e di difficile radicazione. Più in generale, l’innesto permette di accelerare ulteriormente il processo di formazione della “nuova pianta” e della sua fioritura: se tramite talea è necessario attendere qualche settimana (se fatta nel periodo giusto, altrimenti i tempi possono allungarsi ancora di più) per la radicazione, e almeno un ciclo vegetativo completo per la formazione di un apparato radicale robusto e articolato in grado di sostenere copiose fioriture, tramite innesto i tempi si accelerano notevolmente e in poche settimane hai già una pianta formata, con apparato radicale completo, e pronta a fiorire (inoltre puoi anche innestare rami con boccioli di fiore, elementi che altrimenti, in caso di talea, è meglio eliminare dal ramo e per i primi mesi, per evitare che rallentino eccessivamente la radicazione).
Dal punto di vista funzionale, quindi, è più per una questione di aumentare la probabilità di successo (la plumeria radica facilmente, ma c’è comunque sempre una percentuale di talee che non radicheranno, fino a casi di varietà particolari che sono ancora più ostiche da far radicare) e velocizzare ulteriormente il processo verso quello che dovrebbe essere l’obiettivo finale, e cioè ottenere una pianta pronta a fiorire (una pianta da seme necessita di anni prima di poter fiorire, il taleaggio accelera notevolmente i tempi, permettendo di partire da tessuto già maturi, ma richiede comunque un certo periodo per la formazione di un apparato radicale adatto a sostenerla, mentre l’innesto accorcia ulteriormente i tempi necessari e necessita solamente di qualche settimana per la saldatura dei lembi d’innesto). Sul lungo periodo, quindi, la differenza tra pianta innestata e pianta da talea dovrebbe annullarsi.
Dal punto di vista estetico, invece, si innestano diverse varietà sulla stessa pianta per ottenere esemplari caratterizzati da fioriture multicolore.
Ciao, vivo a Roma e ho due Plumerie leggermente diverse ma ben vitali. Non hanno fiorito molto, ma quello che mi preoccupa è quella che credo essere una infestazione da ragnetto rosso. Le foglie si coprono di una patina bianca e lentamente seccano. Ho provato con un prodotto idone per gli stadi iniizalai di infestazione, ma senza risultati. Non riesco a trovare in rete il prodetto aracnicida idoneo.
Quest’anno proverò a fare una talea di un ramo che è cresciuto troppo lateralmente al tronco principale, e seguendo i tuoti consigli spero bene…
Grazie.
Claudio
Ciao Claudio, se il prodotto non ha funzionato, prova a utilizzarne uno con un diverso principio attivo, ricordando che comunque dovrai fare più trattamenti distanziati in modo da eliminare gli adulti, le uova (alcuni prodotti agiscono anche su quelle) e i nuovi esemplari nati post schiusura delle uova. In alternativa, puoi utilizzare qualche rimedio biologico/naturale contro gli insetti infestanti delle piante (infuso d’aglio, macerato di ortica, sapone molle, ecc.). Ad ogni modo, ora la pianta sta per andare in dormienza invernale, quindi insieme alle foglie se ne andrà anche buona parte delle uova.
Comunque, il ragnetto rosso è un problema comune nelle piante di Plumeria, specialmente in quelle riparate, non a cielo aperto, che non beneficiano mai di un bel lavaggio dovuto all’acqua piovana (probabilmente è anche il tuo caso). L’anno prossimo, tieniti pronto a fare il trattamento ai primi segni di infestazione, ma più in generale agisci preventivamente facendo frequenti lavaggi delle foglie (nebulizzando con acqua tutta la superficie fogliare) e/o spostando le piante sotto la pioggia quando possibile (in modo da mantenere le foglie più pulite e l’ambiente più umido, meno apprezzato dal ragnetto rosso).
Buongiorno.
Questa primavera ho interrato una talea di plumeria che ad oggi ha radicato e fatto foglie. Non ha mai fiorito. Mi preoccupa che possa non accadere mai perché la pianta madre in quasi vent’anni non ha mai fatto fiori. Da cosa può dipendere. Vivo in Sardegna
Grazie
Ciao Marina, potrebbe dipendere da diversi fattori.
Prima di tutto, è bene specificare che le piante di Plumeria nate da seme hanno bisogno di qualche anno prima di poter fiorire (al contrario delle talee prelevate da piante mature, che invece possono fiorire già dal primo anno). Considerando però che la pianta madre di cui parli ha quasi vent’anni, potrebbe essere dovuto a potature sbagliate, inverni troppo rigidi (probabilmente, trovandoti in Sardegna, non hai l’abitudine di ripararle durante i mesi più freddi, lasciandole sempre all’aperto), a un’esposizione non adatta (la pianta va si abituata gradualmente al sole, però poi è importante che abbia una sufficiente quantità di luce), irrigazioni sbagliate o anche scarsa concimazione/mancanza di alcuni elementi nutritivi importanti nel substrato.
Non so se la pianta madre sia in vaso o interrata, e quindi non trasferibile in luogo coperto in inverno, però quest’anno potresti provare con la talea, rincasandola in un luogo riparato poco prima del riposo vegetativo (o molto prima, se vuoi proprio provare a trattarla come pianta da interno e quindi portarla in un luogo riscaldato e non farla nemmeno andare in dormienza), non potandola (nemmeno cimature), posizionandola in un punto ben luminoso in primavera e concimandola per tutta la bella stagione con un concime adatto.
Buonasera, ho trovato un rametto spezzato di frangipane lungo 10 cm ancora verde e con foglie e germogli. Seguo ugualmente il procedimento sopra oppure essendo ancora verde e non legnoso bisogna procedere diversamente? Grazie
Ciao Marcella, per il taleaggio si usano le estremità dei rami di Plumeria, quindi puoi provare anche se non è molto maturo (comunque, proprio per la tipologia della pianta, anche il fusto rimane sempre abbastanza tenero e non diventa di cosnsistenza realmente legnosa, come invece succede nelle piante normali). L’unico problema è che è un po’ corto, quindi non esagerare con la lunghezza interrata.
Ciao, ho interrato una talea da un ramo spezzato di una mia plumeria a settembre (fatto essiccare il taglio, terriccio per plumeria e bagnata base in radicante), ho notato che adesso, a distanza di due mesi, il rametto è tornato turgido e di un bel colore vivo, ha persino fatto crescere una fogliolina che era già presente. Vivo in Sicilia e le temperature sono ancora miti se non calde, quindi posso spostarla man mano al Sole? Ho il timore che non riesca in tempo a prendere l energia necessaria per affrontare l’inverno. Grazie
Ciao Silvia, il sole di novembre è molto meno forte rispetto a quello dei mesi estivi (parlando proprio in termini di intesità della radiazione, tralasciando il discorso delle temperature che, come visto quest’anno, sono molto instabili), per cui non ci sono rischi. Inoltre, anche le ore giornaliere totali di luce sono di molto inferiori, quindi puoi anche fare uno spostamento meno graduale rispetto a quanto invece dovresti fare, ad esempio, in mesi come giugno/luglio.
Considerando che sei in Sicilia, può essere tu abbia ancora qualche settimana utile prima che le temperature si abbassino e la Plumeria vada in dormienza.
Salve vorrei prendere dei rami di plumeria da una pianta molto folta in Sicilia. Siamo a inizi settembre e io abito a Roma .
Ho possibilità di successo secondo te?
In caso una volta invasate (a fine settembre) quanta acqua devo dare?
Avevo provato a novembre scorso ma mi sono marcite entrambe.
Grazie mille
Marta
Ciao Marta, non è il momento più indicato per fare le talee di Plumeria, considerando poi che tra potatura ed essiccazione ti ritroveresti a interrarle a ottobre (come hai giustamente precisato). Anche se la radicazione avvenisse con successo (cosa comunque improbabile) bisogna poi vedere se la pianta riesce a prepararsi per l’inverno e immagazzinare le risorse necessarie per superarlo indenne. Se puoi prelevarle solo ora e non la prossima primavera, e se hai il desiderio impellente di provare, prova lo stesso, però tieni da parte qualche talea da interrare l’anno prossimo nel periodo adatto (in questo secondo caso puoi aspettare ancora un po’ prima di prelevarle, ma comunque le talee possono essere conservate per qualche mese prima di essere interrate).
Per quanto riguarda l’acqua, dipende dal substrato e dal luogo in cui è posizionato il vaso. Se l’anno scorso sono marcite (tralasciando il periodo non adatto), c’era sicuramente troppa acqua e probabilmente terriccio non abbastanza drenante (e forse non avevi nemmeno trattato la base con prodotti antimarciume, anche se questa non è una condizione strettamente necessaria).
Salve, ho trovato ieri un ramo di plumeria spezzato per strada lungo circa 70 cm. Nella parte apicale si trovava una parte fiorita con molti boccioli , molte foglie e tre parti apicali in via di crescita con foglie più piccole. La parte recisa era secca, ma la pianta era sporca e ho dovuto quindi lavarla e infine l’ho messa in acqua sotto consiglio credo errato. Adesso ho tolto il ramo dall’acqua e tolto la parte fiorita per permettere ai boccioli di sbocciare e due si stanno già aprendo, ma come devo comportarmi con il ramo? desiderei tanto cercare di farla radicare, è una splendida plumeria bianca, io vivo in Sicilia e qui c’è ancora molto caldo. La ringrazio sin d’ora.
Ciao Manuela, se le tre estremità sono abbastanza lunghe, potresti anche separarle e fare tre talee indipendenti (previa essiccazione dei tagli). In ogni caso, sarebbe meglio togliere l’infiorescenza e la maggior parte delle foglie già sviluppate e far radicare il ramo di Plumeria in un substrato solido abbastanza leggero.
Tutto quello che farà la talea nei primi giorni sarà soltanto per via delle riserve che contiene nel fusto, quindi non farti ingannare: per la radicazione è necessario aspettare qualche settimana, e soltanto a quel punto potrai avere la certezza che i nuovi boccioli siano effettivamente prodotti a seguito dell’attecchimento.
Ho seguito abbastanza le istruzioni e con molta soddisfazioni la mia pianta sta mettendo le prime foglioline. Sta ancora in casa davanti alla finestra ma il caldo aumenta pensavo di metterla sul terrazzino in pieno sole dalla mattina al primo pomeriggio, si può fare? Sono a Roma.
Grazie
Ciao, se pensi che la fase di radicazione sia completa, puoi iniziare a mettere la pianta nella sua posizione definitiva. In caso di luogo molto soleggiato, effettua il passaggio in qualche giorno, esponendola al sole per un numero di ore via via crescente (in modo che si abitui gradualmente all’ambiente esterno e all’irraggiamento diretto).
Buongiorno, la mia pianta t cresciuta benissimo e ora è alta oltre 60 cm!
Differentemente dalle piante che ho visto ha fatto molte foglie non raggruppate lungo il tronco anche molto grandi.
Ora ha tirato fuori quelle che sembrano diramazioni di cui una,la più sviluppata, a sua volta presenta ulteriori quattro diramazioni che presentano dei piccoli boccioli di forma allungata. Il problema è che ora a Roma,dopo una estate senza fine (all’inizio di novembre sul litorale di faceva il bagno), è arrivato il freddo.
La pianta sembra essersi fermata.che faccio? La metto in casa, la copro?? Non vorrei che morisse…. grazie
Ciao Elisabetta, i boccioli di forma allungata potrebbero essere quelli contenenti le gemme dei fiori per la prossima stagione (di solito spuntano in prossimità di una diramazione, in mezzo a due o più rami).
Per l’inverno puoi farla andare in riposo vegetativo, e metterla in un luogo asciutto e riparato (non riscaldato e non necessariamente luminoso, come ad esempio una cantina) in cui la temperatura non scenda al di sotto dei 10°C circa, oppure (opzione meno consigliata) puoi provare a coltivarla come pianta da interno, portandola in casa e non facendola andare in riposo vegetativo invernale (stando attenta a mantenerla ben illuminata e nebulizzando ogni tanto le foglie con un po’ di acqua). Per quanto riguarda invece il tenerla all’esterno e coprirla, non saprei… dipende molto dalle temperature minime che si raggiungono da te, e da quanto è riparata la zona in cui la metteresti a dimora.
Io personalmente preferisco il ricovero in luogo chiuso e non riscaldato, in modo che il normale ciclo della pianta venga rispettato e questa possa fare qualche mese in dormienza.
Buongiorno, la mia plumeria ha un ramo con la punta secca e dura. L’ho messa a riparo tutto l’inverno. Gli altri rami stanno facendo le foglie ma questo no. Cosa devo fare? Posso togliere la punta secca?
Ciao Tina, se gli altri rami hanno già iniziato a fare le foglie mentre quello è ancora fermo e raggrinzito, potrebbe avere qualche problema. Prova ad aspettare ancora un po’, magari sono solo state danneggiate le gemme apicali e ha bisogno di altro tempo per rigermogliare, e se continua a non produrre nulla, eliminalo (tutto o solo l’estremità secca, tagliando qualche cm più in basso in modo da tenere un po’ margine dalla parte rovinata).
Buongiorno, non è la prima volta che avvio il radicamento di talee di varie piante mettendole in acqua con l’acido salicilico dell’aspirina.
In questo momento mi trovo una talea di Plumeria, circa 30 cm, effettuata con un taglio in orizzontale che sta asciugando da circa una settimana su un davanzale, quindi alla luce. È possibile procedere con i passaggi da le consigliati, visto il taglio non diagonale, vista l’esposizione alla luce della talea, avendo buone possibilità di riuscita magari utilizzando l’aspirina?
Ciao Nunzia, il taglio leggermente obliquo è solo un dettaglio in più, comunque non necessario.
L’asciugatura della talea sarebbe meglio farla non al sole diretto, per evitare appunto che il ramo secchi; considerando che comunque siamo ancora a metà aprile e che il sole non dovrebbe essere poi così forte, non penso sia un grande problema (anche se la prossima volta è meglio evitare).
L’uso dell’aspirina non l’avevo mai sentito, di solito si favorisce la radicazione con l’ormone radicante, ma anche questo è un dettaglio non obbligatorio.
Tutti questi dettagli che, ripeto, non sono obbligatori, nell’insieme potrebbero però aiutare in minima parte ad aumentare le probabilità di successo.
Appena la talea si è asciugata e il taglio risulta ben cicatrizzato, procedi comunque con il taleaggio.
Mi si è rotto proprio oggi il terzo ramo della mia plumeria proprio dove da tronco unico si divideva in tre. Ho letto che posso farla asciugare e sperare che radichi. Mi ha colpito tuttavia che non è uscito il latticello sebbene il fusto sia ben duro, forse perché era stata messa fuori solo da 2 settimane? Vivo a Napoli devo aspettare comunque 2 settimane prima di mettere la talea in vaso? Grazie
Ciao Paola, le piante in dormienza invernale tendono a “raggrinzire” leggermente, specialmente se si sospendono le irrigazioni… potrebbe essere quello il motivo per cui non è uscito il latticello.
Prova comunque, ma aspetta qualche giorno per essere sicura che sia ben asciutta e che il taglio si sia cicatrizzato. I giorni di attesa, inoltre, permetteranno alla stagione di essere leggermente più avanzata, così che le temperature medie siano più alte e quindi più consone all’operazione di taleaggio.
Ciao nel mese di luglio ho messo a dimora un ramo di plumeria …messa poi al caldo ma fino ad ora non ha fatto radici ha messo qualche foglia …come mi devo comportare ??? Mille grazie
Ciao Ivana, controlla la base della talea, appena fuori dal substrato, per scongiurare rischi di marciume (in quel caso, premendo leggermente il fusto, dovresti sentirlo molto più molle rispetto alla parte superiore).
Il fatto che comunque abbia fatto nuove foglie lascia ben sperare, anche se potrebbero essersi sviluppate solamente grazie alle sostanze di riserva contenute nel fusto.
Considerando che sta per arrivare la stagione fredda, tra qualche giorno (dipende molto dalla zona in cui vivi, l’importante è che la pianta abbia iniziato a dare chiari segnali del fatto che si stia preparando al riposo invernale) mettila a riparo, e nel caso vedrai come si comporterà alla ripresa vegetativa primaverile.
Buon giorno abito in provincia di como ho un plumeria che accidentalmente ha subito la rottura di un ramo. Come faccio ha salvarlo visto che ormai le temperature sono basse . Grazie
Ciao, se hai la possibilità di metterla a dimora in una serra seria (magari addirittura riscaldata) potresti tranquillamente riuscirci anche ora, altrimenti l’alternativa è quella di preparare comunque il ramo come scritto nell’articolo, per poi conservarlo fino a primavera e piantarlo quando le condizioni saranno favorevoli. Se conservate nel modo giusto, le talee di Plumeria possono resistere qualche mese prima di essere messe nel substrato per il processo di radicazione (anche se non ho la certezza che tutti questi mesi non siano troppi).
Ho trovato per strada rami di plumeria lunghi circa 180 cm, tagliati sicuramente da un grosso albero. Le estremità superiori sono verdi e ricche di foglie; i tronchi in basso sono legnificati. Se li interro ,così lunghi, si formeranno le radici ?
Ciao Irene, solitamente si usano le estremità apicali (anche un po’ più lunghe dei 20-30 cm specificati nell’articolo, se si preferisce). Sinceramente non saprei con rami interi di quasi 2 metri, però forse sono un po’ troppo, più che altro anche perché necessiterebbero di un vaso bello grosso e profondo (indipendentemente dalla possibilità di successo, si crea quindi anche un problema logistico).
Se vuoi, visto che ne hai più di uno, puoi provare a fare un misto tra qualche talea “standard” (utilizzando solo i rami ricavati dall’estremità apicale) e uno o due di quei rami lunghi e non cimati (interrati così come li hai trovati, a patto che l’estremità inferiore si trovi in corrispondenza di un nodo), per vedere quale opzione radica con più successo.
Salve, mi si è spezzato 3 giorni fa un ramo di plumelia circa 3 cm sotto il nodo con 3 rami, x adesso l ho messo in acqua così com’è, cosa devo fare visto che siamo a dicembre e già è iniziato il freddo anche se in Sicilia? E il ramo dell’albero ricrescera’ o bisogna trattarlo in qualche modo?
Ciao Maria, il ramo della pianta ripartirà in primavera.
Per quanto riguarda quello rotto, puoi utilizzarlo per fare una talea. Essendo però la lunghezza sotto la diramazione di soli 3 cm, ti consiglio piuttosto di dividere i rami e fare tre talee separate.
Aspetta la bella stagione e poi procedi con i passaggi scritti nell’articolo (meglio fare la talea di Plumeria direttamente in substrato solido e non procedere con una radicazione in acqua e successivo interramento).
Salve!, il 22 giugno (vedi sopra) ho commentato l’inizio del tentativo di ottenere la radicazione per MARGOTTA; premesso che ad oggi entrambe le piante allora appena acquistate si sono sviluppate e fiorito rigogliosamente, compresa la ramificazione con il vaso alla base sperando nella radicazione a “MARGOTTA”, TRASCORSI 3 MESI non si è realizzato alcun segno di detta realizzazione. A questo punto condivido il “CONSIGLIO” di procedere per talea, convinto anche che sia il mezzo più appropriato, se non l’unico, per questa pianta.
Cordialità.
P.S. ….. per talea ma seguendo il consiglio di aspettare primavera prossima. Grazie!
Ciao Claudio, grazie per l’aggiornamento.
Vedrai che la prossima primavera riuscirai nell’intento!
A presto
dalla mia plumeria si è rotto un ramo a forma di Y posso fare una talea così come è?
Ciao Biagio, se non è troppo lungo, puoi utilizzare anche un ramo a Y. In alternativa, puoi recuperare le due estremità apicali e fare due talee distinte (raddoppiando le possibilità di successo).
Bungiorno,
Grazie per l’articolo, davvero super interessante!
Vorrei acquistare una talea di Plumeria e provare a farla radicare. Posso provare a farlo anche a metà luglio/inizio agosto? Oppure rischio di non riuscire a farla radicare prima dello stato vegetativo?
Vivo a Napoli, quindi tanto caldo e sole anche fino ad ottobre (spero 😂)
Grazie!
Ciao Silvia, personalmente ritengo che la finestra temporale migliore per farlo sia compresa tra il momento in cui le temperature sono sufficientemente alte per indurre lo sviluppo delle radici e i mesi più caldi, così che la pianta sia dotata almeno di un accenno di apparato radicale durante il periodo estivo (che è poi quello idelale per la Plumeria).
Probabilmente hai abbastanza tempo davanti per riuscire nell’intento (anche se ad esempio, qui da me nel Nord d’Italia, i tempi sono più ristretti, considerando che la stagione vegetativa si esaurisce a fine settembre e mettendo in conto anche qualche possibile settimana di stallo dovuta a temperature sotto la media, come è successo negli ultimi dieci giorni), ma devi comunque tenere in conto che la talea, potendo inizialmente sopravvivere soltanto grazie alle riserve contenute nel proprio fusto, potrebbe avere bisogno di ancora più attenzioni se le temperature dovessero essere molto elevate prima che l’apparato radicale abbia iniziato a svilupparsi. Inoltre, il caldo torrido potrebbe indurti in tentazione e portarti a sbagliare le irrigazioni, con il rischio di far marcire tutto.
Diciamo che in queste condizioni non sono ammessi errori (che invece potrebbero essere maggiormente perdonati in primavera), quindi lo lascerei fare a chi non ha alternative o a qualcuno che ha già un po’ di esperienza nel taleaggio e nella coltivazione della Plumeria.
Ci sarebbero poi da considerare anche i tempi morti della spedizione (se l’acquisti online) e dell’eventuale essiccazione (nella remota ipotesi che la talea arrivi non completamente asciutta)… come hai detto tu c’è il rischio di metterla a dimora a inizio/metà agosto, e a quel punto direi che è proprio meglio aspettare l’anno prossimo! Se proprio vuoi provare, fallo con qualche varietà non troppo costosa, così da fare un po’ di esperienza e vivere l’eventuale insuccesso a cuor leggero.
Ovviamente tutte queste considerazioni valgono in caso di messa a dimora all’aperto… con la possibilità di coltivazione in serra, cambia tutto…
Finalmente trovato il negozio giusto e venuto in possesso di ben due piante!! (veramente avevo chiesto 2 se di colori diversi, di fatto di diverso ora che entrambe hanno fiorito erano solo i vasi, ma ok lo stesso!!). Una delle due si presenta con due ramificazioni poco sopra l’impianto radicale, i.e, quasi a contatto con il terreno (in ampio vaso cassetta).
Di questa “V” un ramo è in verticale, l’altro approssimativamente parallelo al terreno. Ho quindi pensato di sperimentare il sistema A MARGOTTA ponendo un vasetto con terriccio (che poggia sul terreno) alla base di questa “diramazione”. Siamo in piena estate, non ho nemmeno scalfito il ramo, stiamo a vedere se questi deciderà radicare durante l’estate, in caso contrario (e purché l’esperimento non sia un passo falso che nel frattempo danneggi l’intera pianta, ma ci starà all’occhio perché non accada), A FINE STAGIONE VIA IL VASETTO E PROCEDERO’ PER TALEA: “campa caval”, VI SAPRO’ DIRE L’ESITO
.
Ciao Claudio, se non disponi di serra o non vivi nelle regioni più meridionali d’Italia, forse sarebbe meglio aspettare la prossima primavera per provare con la talea: facendola dopo l’esatate, specialmente nel Nord d’Italia, in annate poco favorevoli le temperature potrebbero abbassarsi troppo e troppo in fretta, molto prima che la talea sia riuscita a radicare nel modo corretto e prepararsi le scorte per superare l’inverno in dormienza.
In primavera puoi permetterti di aspettare che le temperature diventino ideali (questa primavera 2021, ad esempio, è stata piuttosto fredda, e le piante di Plumeria, in Lombardia, hanno iniziato a produrre i primi germogli solo a fine maggio/inizio giugno), avendo comunque poi un bel po’ di mesi utili davanti prima che la pianta entri in dormienza, mentre in autunno, essendo i tempi molto più risicati, anche un minimo ritardo o rallentamento per una settimana di freddo precoce può compromettere la riuscita dell’operazione.
Molte grazie per i consigli cui mi atterrò, (sempre che l’esperimento in atto di far radicare il ramo per MARGOTTA, da qui all’autunno non abbia dato risultato e quindi passaggio a talea).
P.S. La mia condizione è di trovarmi a Nord (VR), ma all’ultimo piano con terrazza rivolta a sud/sud Ovest e protetta a nord; d’estate quindi le pomelie fruiscono di un soleggiamento/temperatura/ventilazione TROPICALI: credo
unico vero pericolo la grandine, fenomeno qui sempre più frequente.
Buongiorno vivo sul litorale del Lazio. Stavo aspettando che la mia plumeria iniziasse a germogliare quando ho scoperto che quasi tutto il tronco è fradicio! Cosi ho tagliato la parte apicale -20 cm- e vorrei provare a fare una talea.
Dal taglio è uscito il lattice quindi questa parte è ancora viva.
Procedo con essiccazione per 20 giorni e poi interro ?
Ciao Lorenza, in base alla tua descrizione sembra che il problema sia partito dalle radici e che il fusto abbia iniziato a marcire dal basso. Non è detto che l’intero fusto non sia già stato compromesso, però provare non costa nulla… sicuramente, e a maggior ragione quando il ramo della succulenta è ricco di scorte idriche (come è probabile che sia nel tuo caso, considerando le possibili cause del marciume radicale), l’essiccazione di una quindicina di giorni è necessaria.
Se l’operazione dovesse poi riuscire, ricordati di rivedere il modo in cui ti prendi cura della Plumeria: substrato, irrigazioni, esposizione e cure invernali, perché se la pianta madre ha fatto quella fine è probabile tu abbia sbagliato qualcuna tra queste cose.
Ciao ho dovuto fare la talea per marciume 🙁 ho letto che si deve asciugare. L’ho tagliata il 16 agosto, il tronco comincia a raggrinzire. Aspetto comunque due settimane? grazie mille
Ciao Valentina, devi aspettare che la ferita del taglio si sia chiusa bene e non sia più umida.
Ricordati di conservare la talea in un luogo riparato, e non alla luce diretta del sole (deve asciugarsi sì, ma non essiccare come se fosse erba da fieno lasciata al sole prima di essere raccolta).
Se conservate nel modo giusto, le talee di Plumeria possono tranquillamente resistere qualche settimana prima di essere interrate, per cui in caso di dubbi meglio aspettare qualche giorno in più.
salve mi chiamo giancarlo sono di bologna, ho una plumeria di 5 anni tutto bene fino a questo inverno quando ha perso le foglie regolarmente ma a tuttoggi non ha gettato nessuna nuova foglia a parte alcune piccole che si sono subito annerite. Oggi ho provato a recidere un ramo per fare una tale l’interno è bianco con normale fuoriuscita di lattice non so spiegarmi il motivo di cio
Ciao Giancarlo, quest’anno, specialmente nel Nord d’Italia, la seconda parte della primavera è stata un po’ più fredda rispetto alle consuete medie stagionali, quindi potrebbe essere questo il motivo. Anche da me, in Lombardia, gli esemplari di Plumeria stanno iniziando solamente ora a uscire dalla dormienza e formare i primi germogli apicali (ovviamente parlo di piante non coltivate in serra).
Se il fusto non risulta troppo molle al tatto, riprendi gradualmente con le irrigazioni (senza esagerare fino a quando non si saranno sviluppate le foglie) e pazienta ancora un po’!
Buonasera vorrei sapere se è possibile la propagazione per margotta su una plumeria e se adottare gli stessi accorgimenti della talea. Grazie
Ciao Alberto, è possibile propagare la Plumeria anche tramite margotta (e similmente è possibile innestarla).
Il periodo migliore per farlo rimane lo stesso delle talee. Non ho mai provato questa tecnica, ma gli accorgimenti dovrebbero essere quelli normalmente validi in generale per le margotte, ricordandosi però che il legno della Plumeria è piuttosto morbido e tenero e rilascia una sostanza lattiginosa quando tagliato.
Personalmente, se puoi scegliere, ti consiglio di procedere per talea.