Se dopo aver letto la guida sulla semina della Moringa oleifera siete riusciti a far nascere le vostre piantine, siete pronti per il prossimo passo: il trapianto nella loro dimora definitiva.
Ecco tutto quello che dovete sapere prima di procedere.

Il trapianto della Moringa oleifera

Dopo qualche mese dalla germinazione le nuove piantine di Moringa avranno raggiunto un’altezza tra i 20 e i 40 cm, e gli slot del semenzaio utilizzato per le operazioni di semina inizieranno a non essere più sufficienti. Diventa quindi essenziale l’operazione di trapianto, che consiste nello spostare le piantine in un nuovo luogo dove possano avere lo spazio e la terra necessaria per il proprio sviluppo.

La prima cosa da sapere è che, a causa della radice fittonante, la Moringa non ama essere “mossa” troppo spesso, quindi solitamente si consiglia di trapiantarla una sola volta, mettendola direttamente a dimora nella sua posizione definitiva.

Il trapianto può essere effettuato in piena terra o in vaso:

– Trapianto in piena terra

Se le condizioni climatiche della vostra regione ve lo permettono (specialmente quelle invernali) potete coltivare la Moringa in piena terra.
Il terreno ideale deve essere leggero e drenante, possibilmente franco (medio impasto) o franco sabbioso, anche se la Moringa riesce ad adattarsi anche a terreni leggermente più argillosi (come quelli franco argillosi o franco sabbiosi argillosi). Il pH del terreno non rappresenta un particolare problema e può variare tra 5 e 9, ma suoli leggermente alcalini possono dare una grande mano. Lavorate il terreno, arricchitelo con una buona concimazione di fondo organica e preparate le buche che accoglieranno le piantine con il loro pane di terra.

Per scongiurare ulteriormente il rischio di ristagni idrici potete creare delle aiuole rialzate (anche dette prode rialzate), in modo che l’acqua in eccesso possa defluire lontano dalle radici delle piante di Moringa.
La distanza tra ogni pianta può variare molto, generalmente in base al tipo di coltura desiderata, da pochi centimetri per la produzione intensiva di foglie fresche fino a oltre tre metri per la raccolta di fiori e baccelli.

– Trapianto in vaso

Il fittone radicale della Moringa oleifera tende a svilupparsi in profondità: scegliete quindi un vaso profondo che non ne ostacoli il corretto sviluppo e riempitelo con un substrato leggero e molto drenante (una miscela formata da due parti di terriccio e una parte di sabbia o perlite può andare bene).

Per evitare i ristagni idrici, forate la base del vaso e riempite i primi centimetri con uno strato di ghiaia o lapillo vulcanico, in modo che l’acqua in eccesso possa fuoriuscire. Se possibile, evitate di usare il sottovaso.

Prelevate le piantine dal semenzaio, cercando di non rompere il pane di terra per evitare danni alle radici, e posizionatele nel nuovo subrato.

Perché trapiantare la Moringa oleifera

La Moringa è una pianta molto vigorosa e nelle condizioni ideali è in grado di raggiunere anche i 6 metri di altezza nel suo primo anno di vita. Oltre alle condizioni climatiche (temperature e irraggiamento), anche lo spazio a disposizione per l’apparato radicale gioca un ruolo fondamentale per il corretto sviluppo della pianta.

Per farvi un esempio di quanto lo spazio (in particolar modo la pronfondità) possa influire sul suo vigore vegetativo, riporto la mia esperienza di qualche anno fa, quando stavo iniziando a coltivare la Moringa.

Le piantine di Moringa prima del rinvaso

Le piante di Moringa a fine Maggio, prima del rinvaso. Altezza di circa 30 cm

Le piante di Moringa un mese dopo il rinvaso

Le piante di Moringa a inizio Luglio, a meno di un mese dal rinvaso. Altezza del fusto oltre il metro

Come si può vedere, a circa un mese dal rinvaso in un vaso più grande (e profondo) l’altezza del fusto che a fine Maggio si era stabilizzata intorno ai 30 cm ha superato il metro, continuando a crescere vigorosamente nei mesi a seguire.
Allo stesso modo, anche il diametro del fusto ha subito un notevole ispessimento in poche settimane.

Le piante di Moringa due mesi dopo il rinvaso

Le piante di Moringa dopo quasi due mesi dal rinvaso

Il tronco delle piante di Moringa dopo il rinvaso

Il fusto delle piante di Moringa che in seguito al rinvaso ha subito un notevole ispessimento, superando il cm di diametro

Conclusioni

Dopo pochi mesi dalla semina le giovani piantine di Moringa necessitano di maggiore spazio per poter sviluppare correttamente il proprio apparato radicale fittonante, che sta alla base del suo vigore e della resistenza agli stress idrici e termici.
La scelta della dimora dipende da vari fattori, in particolar modo climatici: se nelle regioni più meridionali si può optare anche per una coltivazione in piena terra, nel centro e nel nord d’Italia la scelta del vaso diventa obbligata.

Come mostra l’esperienza riportata, qualora decidiate di trapiantare le piante in vaso, è oppurtuno utilizzare fin da subito un vaso che sia sufficientemente profondo e capiente per non ostacolare il corretto sviluppo delle radici.

Se avete qualche domanda riguardo la Moringa oleifera e la sua coltivazione in Italia, commentate qui sotto o visitate qui la sezione del blog dedicata.
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